Pfas, ovvero Sostanze perfluoro alchiliche. Una famiglia di composti chimici utilizzata dagli anni Cinquanta nella filiera di concia delle pelli, nel trattamento dei tappeti, nella produzione di carta e cartone per uso alimentare, per rivestire le padelle antiaderenti e nella produzione di abbigliamento tecnico, in particolare per le loro caratteristiche oleo e idrorepellenti, ossia di impermeabilizzazione.

Un consumo eccessivo di fruttosio può portare a steatosi epatica non alcolica (Nafld) inducendo alterata permeabilità intestinale, conseguente endotossemia e induzione di sintesi di acidi grassi nel fegato. Il meccanismo è stato svelato da ricercatori della Uc San Diego school of medicine che hanno pubblicato i risultati del loro studio su Nature Metabolism.

È un sottoprodotto del metabolismo del triptofano, frutto del lavoro dei nostri batteri intestinali, e ne sono ricche molte verdure, in particolare le crucifere. Parliamo dell’indolo, molecola che un recente studio pubblicato su Hepatology ha individuato come efficace strumento d’azione contro la steatosi epatica non alcolica (Nafld), patologia generalmente associata a sovrappeso e obesità, caratterizzata da un accumulo anomalo di trigliceridi nel fegato, legato per lo più a diete troppo ricche di grassi.

Attraverso percorsi diversi, la composizione e la funzione del microbiota intestinale sono fortemente intrecciate nella patogenesi e nella progressione del danno epatico nei pazienti con sindrome metabolica e malattia epatica non alcolica (Nafld), sia nei bambini sia nella popolazione adulta.

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