La somministrazione di 1,25(OH)2-vitamin D3 potrebbe rivelarsi utile nel trattamento di pazienti maschi colpiti da Covid-19. Queste le conclusioni di uno studio italiano multicentrico che ha coinvolto 117 pazienti, suddivisi in persone con malattia in corso, guariti e mai infettati, che ha voluto indagare il rapporto tra livelli ematici di vitamina D e grado di malattia, nonché la relazione con i valori di interleuchina-6 (Il-6), molecola coinvolta nella tempesta citochina che caratterizza l’evoluzione clinica dell’infezione. I risultati dello studio sono stati pubblicati di recente su Nutrients.