Semplici consigli quotidiani e menù stagionali per aiutare le persone affette da sclerosi multipla a considerare il proprio stile di vita e, in particolare, l'alimentazione come parti integranti di un percorso di salute. Tutto questo in Dieta e stile di vita per la sclerosi multipla. Indicazioni, ricette e suggerimenti (V. Rossi, A. D'Arma, L. Mendozzi, Carocci Editore, 18,00 €, 156 pp.), testo, pensato per i pazienti e per i loro familiari, ma utile per chiunque voglia adottare un'alimentazione antinfiammatoria. Grazie alla trattazione scientifica accurata, alla ricca bibliografia e alla presentazione di studi recenti, il volume si rivela anche un valido strumento per gli operatori sanitari.
Un organismo infiammato determina una sensazione di stanchezza, gonfiore, disagio. Talvolta è responsabile di dolori e fastidi. La soluzione, però, esiste, ed è più semplice di quel che si pensi. In La dieta antinfiammatoria (16,90 euro; Longanesi; 288 pagine), Simona Meloni raccoglie la sua esperienza professionale di biologa nutrizionista per aiutare i lettori a contrastare l'infiammazione a tavola, senza privazioni eccessive, in modo semplice e senza rinunciare al gusto.
Selezionare con cura gli alimenti è fondamentale per un piano dietetico antinfiammatorio. Le indicazioni suggeriscono di orientarsi verso il consumo di cibi integrali a base vegetale ricchi di grassi sani e fitonutrienti, mantenendo una risposta glicemica stabile. Alcuni recenti lavori in letteratura ha fatto il punto su specifici nutrienti e alimenti funzionali ad azione antinfiammatoria. Vediamoli in rassegna, partendo dallo zinco, a lungo studiato, grazie alla sua capacità di ridurre le citochine infiammatorie. Uno studio randomizzato, in doppio cieco con placebo su una sua supplementazione (45 mg/die per sei mesi) negli anziani (56-83 anni) ha mostrato una significativa riduzione dei livelli di Pcr, Il-6 e Tnf-α. In un’altra ricerca, condotta in soggetti di età pari o superiore a 40 anni, ha mostrato una diminuzione di Pcr e Il-6 nel plasma. Gli studi condotti fino a oggi suggerisco una correlazione inversa tra livelli plasmatici zinco e Pcr sono inversamente correlati nei pazienti anziani.