Andare contro un'ossessione che vuole controllare la nostra vita, così come combattere la forza irresistibile della fame emotiva, è un percorso ripido, scivoloso e pieno di ostacoli. È fondamentale saperlo prima: i disturbi alimentari sono come un'escursione in montagna, per affrontarli bisogna essere ben equipaggiati, consapevoli di cosa si sta facendo e mai da soli.
Per non smarrirsi nell’universo di diete che promettono risultati miracolosi quanto effimeri e illusori sfidando le basi stesse dell’alimentazione bisogna, anzitutto, partire dai meccanismi di sopravvivenza del nostro organismo e comprenderne il funzionamento.
Qual è il segreto per gustare al meglio finocchi, broccoli e zucchine, noiose necessità del menu quotidiano, ma così poco attraenti per i sensi? Ce lo spiega Stefano Erzegovesi in “Le verdure in quindici passi. Cucinarle, amarle e vivere felici” (Mondadori, 360 pp., € 20) in cui suggerisce che l'approccio ideale è l'empatia: per sfruttare le virtù benefiche di fagiolini, cavoli e carote, e insieme esaltarne le qualità a tavola, occorre «mettersi nei loro panni», conoscerne natura e «carattere», rispettarne stagionalità e tempi di raccolta, luoghi e sistemi di coltivazione e di conservazione.