Il marketing di cibo e bevande sui social media contribuisce a una scarsa qualità della dieta nei più giovani, tra i più assidui frequentatori dei nuovi media. Questi i risultati di uno studio canadese, pubblicato di recente sulla rivista open access Plos Digital Health, che mette in evidenza l'enorme volume di contenuti social vettori di messaggi legati a un'alimentazione non sana.
Un cibo di scadente qualità facilita la selezione di una popolazione microbica intestinale in grado di promuovere uno stato infiammatorio nell’organismo. La conferma giunge da uno studio osservazionale condotto da un gruppo di ricercatori olandesi e pubblicato nei giorni scorsi su Gut, rivista del gruppo Bmj.