Il 10 e 11 ottobre scorsi si è tenuto, ad Amsterdam, l’11° International Yakult Symposium, appuntamento internazionale promosso dal Gruppo Yakult Europe ogni due anni. Il tema di quest'anno, The gut, conductor of our health: putting the microbiota in the spotlight, ha evidenziato il ruolo decisivo che l’intestino e il microbiota intestinale hanno per la salute dell’intero organismo.

Un gruppo di ricercatori, coordinati da Luigi Nezi dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, ha individuato nel microbiota intestinale i fattori in grado di predire, con un semplice test eseguito su cellule del sangue, quali pazienti con melanoma avanzato risponderanno all’immunoterapia e quali no, aprendo una nuova strada per lo sviluppo di un vaccino terapeutico. I risultati sono stati pubblicati ieri sulla prestigiosa rivista Cell Host and Microbe.

Il cibo parla al microbiota. Un dialogo naturale per vivere sani e a lungo (P. Mainardi, Tecniche Nuove; pp. 144; € 15,90) ci racconta di come le recenti acquisizioni sul microbiota riguardino aspetti, oltre che della fisiologia e della medicina, anche della nutrizione.

I simbiotici, intesi come combinazione di probiotici e prebiotici, si stanno affermando come una potenziale opzione terapeutica in grado di modulare il microbiota. Il razionale è solido: i probiotici introducono nuove specie mentre i prebiotici forniscono un substrato per le specie microbiche preesistenti. Dato che tutti gli esseri umani possiedono i generi Bifidobacterium e Lactobacillus nel loro microbiota intestinale, fornire substrati che alimentino questi batteri endogeni può quindi essere una strategia più efficace rispetto all’introduzione di specie batteriche esogene in un ecosistema resiliente.

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