Il cibo parla al microbiota. Un dialogo naturale per vivere sani e a lungo (P. Mainardi, Tecniche Nuove; pp. 144; € 15,90) ci racconta di come le recenti acquisizioni sul microbiota riguardino aspetti, oltre che della fisiologia e della medicina, anche della nutrizione.

Un gruppo di ricercatori appartenenti alla Sigenp (Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica) ha condotto una metanalisi sulla relazione tra i disturbi del comportamento dei bambini e il loro microbiota intestinale, presentata di recente a Palermo nel corso del 31.mo congresso nazionale della società scientifica.

A poco più di un anno dal lancio di prodotti a base di Akkermansia muciniphila, quasi 100 mila persone in Italia hanno avuto modo di sperimentarne i vantaggi, come la riduzione della tensione addominale e delle alterazioni del transito, con un miglioramento complessivo del benessere intestinale. Risultati che hanno posto Akkermansia al centro delle ricerche nel campo della salute intestinale con 830 pubblicazioni scientifiche soltanto negli ultimi 12 mesi.

Tra i fattori legati all’insorgenza dell’emicrania un ruolo cruciale sembra essere giocato dalla disbiosi intestinale. È stato infatti dimostrato come l’intestino sia in grado di modulare le attività del sistema nervoso centrale, attraverso l’asse intestino-cervello e come la disbiosi intestinale possa influenzare patologie neurologiche, compresi gli attacchi di emicrania. Una recente review, pubblicata su Nutrients, ha voluto esplorare la correlazione tra emicrania, principali malattie cronico-degenerative non trasmissibili e disbiosi intestinale. Ne abbiamo parlato con Annalisa Noce, professore associato di nefrologia e direttrice della Scuola di specializzazione di nefrologia dell’Università di Roma Tor Vergata, coordinatrice della pubblicazione scientifica.

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