A oggi, i benefici clinici dei simbiotici sono stati esplorati in molte patologie, ma le prove relative all’effetto sulle modificazioni dirette del microbiota intestinale sono state poco indagate.
Nella malattia renale cronica, due interventi simbiotici hanno mostrato un aumento significativo del Bifidobacterium, mentre nella malattia infiammatoria intestinale, altri due interventi simbiotici hanno riscontrato risultati contrastanti.
Uno studio recente ha riportato un aumento del Bifidobacterium dopo l'integrazione con il probiotico Bifidobacterium longum e un prebiotico inulina/oligofruttosio, ma il secondo studio, condotto dallo stesso gruppo di ricerca, non ha riportato differenze significative rispetto a Bifidobacterium o Lactobacillus dopo l'integrazione con il probiotico Bifidobacterium breve e un prebiotico GOS.
Una revisione sistematica dello scorso anno ha esaminato l'effetto di prebiotici, probiotici e simbiotici sul microbiota intestinale nei neonati e ha riportato un aumento delle misurazioni del Bifidobacterium fecale dopo l'integrazione di prebiotici e simbiotici, ma non dopo i probiotici. I risultati ottenuti dagli Autori suggeriscono, inoltre, che i prebiotici e, quindi, i simbiotici, hanno una maggiore capacità di alterare il microbiota rispetto all’integrazione probiotica.
Di quest’anno una revisione sistematica e una metanalisi per studiare in modo completo l’effetto dei simbiotici sul microbiota intestinale e sui marcatori infiammatori in popolazioni di adulti senza malattie cliniche significative che incidono sul microbiota intestinale e/o sull’infiammazione. I risultati ottenuti suggeriscono che gli interventi simbiotici possono aumentare l'abbondanza di cellule di Lactobacillus e la concentrazione di propionato, ma probabilmente non hanno effetti significativi su zonulina, diversità α misurata come indice di Shannon, acetato, butirrato, Il-6, Crp o concentrazione di endotossine. Dato che tutti gli integratori probiotici contenevano ceppi singoli o multipli dei generi Lactobacillus e Bifidobacterium, non sorprende vedere un aumento consistente in questi due generi, cambiamenti non evidenti quando si integra solo con i probiotici.
Una revisione sistematica del 2016, che ha esaminato le alterazioni nella composizione del microbiota fecale tra adulti sani, non ha infatti messo in luce cambiamenti nel profilo batterico del microbiota fecale o misure della diversità α dopo l’integrazione di soli probiotici. I risultati di quest’ultima revisione suggeriscono, quindi, che i simbiotici possono modulare il microbiota intestinale nelle popolazioni adulte sane, in contrasto con l’evidenza cumulativa a favore degli interventi probiotici da soli.
Inoltre, gli effetti di modulazione del microbiota dimostrati dai simbiotici sono stati dimostrati in modo simile dagli interventi prebiotici. I prebiotici maggiormente integrati in questa revisione – inulina, GOS e FOS – hanno costantemente dimostrato la capacità di aumentare i batteri Bifidobacterium e Lactobacillus. GOS e FOS, a dosi rispettivamente di 5-10 g e 2,5-10 g, hanno aumentato le popolazioni di Bifidobacterium nelle popolazioni adulte sane, dopo soli 7 giorni di integrazione.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
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- Effects of prebiotics, probiotics, and synbiotics on the infant gut microbiota and other health outcomes: a systematic review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2023;63:5620–5642.
- Prebiotic, probiotic, and synbiotic supplementation in chronic kidney disease: a systematic review and meta-analysis. J Ren Nutr. 2019;29:209–220.
- Clinical effects and gut microbiota cange of using probiotics, prebiotics or synbiotics in inflammatory bowel disease: a systematic review and meta-analysis. Eur J Nutr. 2021; 60:2855–2875.
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