La crusca di riso è un sottoprodotto ottenuto dalla macinazione, che contribuisce a quasi il 10% del peso del chicco intero, ma è tutt’altro che uno scarto di lavorazione. È infatti composta dal 12-18% di olio, che contiene, tra i tanti fosfolipidi, orizanolo, squalene, fitosteroli, tocotrienoli e tocoferoli. Prove emergenti suggeriscono che la crusca di riso e i suoi derivati possono esercitare effetti benefici in caso di disturbi metabolici e stress ossidativo.

 

L’infiammazione sistemica cronica low grade o di basso grado (ISC) è un meccanismo eziopatogenetico comune a molte patologie cronico-degenerative quali malattie cardiovascolari, diabete mellito tipo 2, numerosi tumori e patologie neurodegenerative. È una condizione patologica subdola, senza un quadro clinico specifico e, quindi, essenzialmente occulta e silente per anni, ma con conseguenze importanti dato il suo rilevante impatto sull’inizio e successiva progressione di patologie cardiometaboliche e non solo.

Un’intera sessione del 14.mo Congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica), tenutosi di recente a Bologna, è stata dedicata al tema della sicurezza in ambito nutraceutico. Tre i casi portati all’attenzione: l’Epigallocatechin-gallato (Egcg), l’Acido alfa-lipoico (Ala) e il Riso rosso fermentato (Ryr).

La composizione corporea in soggetti obesi o in sovrappeso varia in funzione dell’età e del genere. Alla luce di ciò, l’Indice di massa corporea (Bmi) si rivela un indicatore obsoleto e fuorviante e sono necessarie ricerche future per identificare nuovi strumenti in grado di monitorare tali cambiamenti in questa specifica popolazione. Queste le conclusioni di uno studio osservazionale pubblicato su Nutrients e condotto da un gruppo di ricerca guidato da Laura Di Renzo, direttore della scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione e preside della facoltà di Farmacia dell’Università Tor Vergata di Roma.

Stop ai claim salutistici legati agli effetti sulla colesterolemia degli integratori contenenti monacolina K. A stabilirlo, il nuovo Regolamento Ue n. 2024/204 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea lo scorso 30 luglio e in vigore dal 19 agosto. Sulle confezioni, dunque, non potrà più trovarsi scritto: “La monacolina K da riso rosso fermentato contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue”.

Confronto acceso tra esperti, sulle colonne del New England journal of medicine, in merito al valore nutrizionale proteico degli alimenti a base vegetale. Tutto nasce da una review, pubblicata ad aprile sulla medesima rivista, in cui gli Autori, Steven B. Heymsfield, del Pennington Biomedical Research Center di Los Angeles e Sue A. Shapses, della Rutgers University di New Brunswick, nel New Jersey, nel dare indicazioni su energia e macronutrienti durante l'arco della vita, segnalavano alcune limitazioni nell’apporto di aminoacidi essenziali con una dieta a base vegetale.

Pagina 1 di 8
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…