Gli estratti di mirtillo rosso sono in grado di migliorare il microbiota intestinale con un potenziale ruolo nella protezione cardiometabolica. A evidenziarlo, i risultati di un piccolo studio clinico condotto da un gruppo di ricercatori canadese e pubblicato su npj Biofilms & Microbiomes, rivista del gruppo Nature.
Una recente revisione sistematica e metanalisi ha esplorato il possibile impatto della dieta chetogenica (Kd) sulla pressione arteriosa (Pa). La ricerca, pubblicata su Nutrition, metabolism and cardiovascular diseases, ha preso in esame 23 studi randomizzati, giungendo alla conclusione che la Kd non produce cambiamenti significativi rispetto a una dieta di controllo.
Emulsionanti alla sbarra come fattori in grado di aumentare il rischio di diabete di tipo 2. Questi risultati di una nuova analisi dello studio prospettico di coorte NutriNet Santé, che vanno aggiungersi a quelli riguardanti il rischio di obesità, cancro e malattie cardiovascolari.
Benefici dagli acidi grassi Omega-3 nei soggetti diabetici. A evidenziarlo, uno studio da poco pubblicato sul Journal of clinical endocrinology and metabolism, tra i primi a fare chiarezza su un aspetto ancora poco studiato legato all’impiego di Omega-3 nel regime dietetico di chi soffre di diabete.
Il diabete mellito tipo 2 (Dmt2) e condizioni correlate/predisponenti (insulinoresistenza, prediabete, obesità viscerale) hanno prevalenza epidemica. In queste condizioni dismetaboliche, differenti integratori alimentari, insieme al miglioramento dello stile di vita e a terapia farmacologica, ove opportuna, possono risultare utili. Tra questi vi sono fibre, polifenoli, berberina, probiotici, fitosteroli, cromo e acidi grassi Omega-3.
La soia e alcuni suoi costituenti riducono il rischio di ipertensione attraverso effetti sulla vasodilatazione e l’inibizione di un enzima chiave coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna. Nelle donne in postmenopausa, è stato dimostrato che sei mesi di integrazione di isoflavoni di soia migliorano la vasodilatazione endoteliale e determinano una riduzione significativa delle molecole di adesione cellulare come la molecola di adesione intercellulare 1, la proteina di adesione delle cellule vascolari 1 e la E-selectina.