Aboca dimostra la biodegradabilità di Metarecod

Aboca, dopo aver dimostrato clinicamente efficacia, sicurezza e tollerabilità di Metarecod, ne dimostra ora anche la pronta biodegradabilità rispetto a un farmaco a base di metformina.

La tecnica utilizzata e sviluppata dalla health care company italiana è la UHPLC-qToF (Ultra High Performance Liquid Chromatography accoppiato a uno spettrometro di massa qToF), in grado di evidenziare che composti complessi naturali e non naturali non sono ugualmente biodegradabili. Nel lavoro, pubblicato dal Journal of Mass Spectrometry, l’obiettivo era di migliorare la valutazione dei risultati del test di pronta biodegradabilità, con tecniche analitiche avanzate basate sulla spettrometria di massa, non solo degli API (come prevede la normativa) ma anche dei prodotti formulati complessi, in quanto la biodegradabilità può essere potenzialmente influenzata dall’intera formulazione. L’approccio adottato in questo studio è analogo a quello sperimentato su Grintuss, dispositivo medico 100% naturale a base di sostanze di Aboca per tosse secca, produttiva e persistente.

Nello studio in oggetto sono stati messi a paragone due prodotti terapeutici: da un lato un farmaco contenente metformina, principio attivo tradizionalmente utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2; dall’altro lato Metarecod, il dispositivo medico 100% naturale indicato per il trattamento dei parametri metabolici alterati sino alla Sindrome Metabolica. Le due miscele hanno evidenziato profili diversi di biodegradabilità. Infatti, l’analisi ha confermato la pronta biodegradabilità di Metarecod, mentre la formulazione farmaceutica di sintesi non è risultata prontamente biodegradabile, evidenziando la sua difficoltà a rientrare nel ciclo vitale.

“Era già risaputo che la metformina pura non fosse biodegradabile, ma con questo studio abbiamo osservato cosa accade nel caso in cui questa sostanza sia parte di una formulazione complessa”, sottolinea Luisa Mattoli, Biodegradation manager di Aboca. “È qui che l’UHPLC-qToF è stato fondamentale. Il nostro metodo evidenzia la presenza di composti e metaboliti non biodegradabili dopo un certo arco di tempo. Conferma, inoltre, che la formulazione complessa dei farmaci può modificare la biodegradabilità dei suoi vari componenti. Per questo, non è sufficiente quantificare solo il consumo di ossigeno da parte di microorganismi durante la biodegradazione, come fa l’RBT. Questi potrebbero biodegradare alcune sostanze ma lasciarne altre intatte o parzialmente degradate, magari persistenti e dannose. La non biodegradabilità della metformina è quindi confermata anche quando è parte di un prodotto formulato. È risultata infatti integra al termine del test realizzato, con formazione di tracce di metaboliti, a differenza di Metarcod che è risultato prontamente biodegradabile. Aboca è quindi all’avanguardia nei trattamenti terapeutici evidence based e allo stesso tempo rispettosi di organismo e ambiente. In una piena ottica di One Health”.

 

 

 

 

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