Dolore, diarrea, meteorismo, flatulenza. Sono questi i sintomi più comuni e fastidiosi in caso di intestino irritabile. Per ogni disturbo o patologia ci possono essere regimi alimentari più appropriati o accortezze, da seguire anche per tutta la vita, insieme alle terapie farmacologiche.

Una supplementazione con melatonina può migliorare sintomatologia e qualità di vita dei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile (Ibs). Questi i risultati di una metanalisi da poco pubblicata sul Journal of the formosan medical association che ha selezionato, da diverse banche dati, quattro trial clinici randomizzati (Rct) per un totale di 115 pazienti coinvolti (75,6% donne, età media 39 anni, 62,9% Ibs C, ovvero con costipazione, rispetto al restante con Ibs D, ovvero con diarrea).

Un concentrato di polifenoli ottenuto dalle acque di vegetazione della produzione dell’olio extravergine di oliva (Evo) come integrazione terapeutica nella sindrome dell’intestino irritabile (Ibs). Un’opportunità cui da tempo sta lavorando un gruppo di ricercatori italiani che da poco hanno pubblicato su Nutrients nuovi dati relativi ai loro studi. Ne abbiamo parlato con Roberta Budriesi, docente di Chimica degli alimenti e Nutraceutica all’Università Alma Mater di Bologna.

Gli oligosaccarridi del latte umano (Hmo) possono rappresentare un utile supporto nel migliorare sintomi e qualità di vita in pazienti con sindrome dell’intestino irritabile (Ibs). A sostenerlo, una ricerca pubblicata su Clinical and translational gastroenterology, la più ampia, a detta degli Autori, che abbia mai indagato l’efficacia di Hmo in soggetti adulti con Ibs.

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