La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo e la comunità scientifica ha iniziato a prestare molta attenzione alla dieta come parte integrante della gestione, dalla prevenzione al trattamento. 

 

L’infiammazione sistemica cronica low grade o di basso grado (ISC) è un meccanismo eziopatogenetico comune a molte patologie cronico-degenerative quali malattie cardiovascolari, diabete mellito tipo 2, numerosi tumori e patologie neurodegenerative. È una condizione patologica subdola, senza un quadro clinico specifico e, quindi, essenzialmente occulta e silente per anni, ma con conseguenze importanti dato il suo rilevante impatto sull’inizio e successiva progressione di patologie cardiometaboliche e non solo.

Gli scarti alimentari possono rappresentare una fonte importante di sostanze bioattive per l’industria nutraceutica del prossimo futuro. A suggerirlo, Gianni Sagratini, docente di Chimica degli alimenti all’Università di Camerino, nel corso del 14.mo congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica), conclusosi nei giorni scorsi a Bologna. Due i progetti con finanziamenti pubblici in corso di sperimentazione a Camerino. Il primo, dagli scarti dei prodotti della pesca, il secondo, dai tralci della vite.

Il Matcha è un tipo di tè verde giapponese in polvere della varietà Tencha, caratterizzato da un contenuto polifenolico totale nell'intervallo di 169-273 mg Gae/g, con effetto potenziante sulla funzione cognitiva e sulla salute cardio-metabolica.

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