Gli scarti alimentari possono rappresentare una fonte importante di sostanze bioattive per l’industria nutraceutica del prossimo futuro. A suggerirlo, Gianni Sagratini, docente di Chimica degli alimenti all’Università di Camerino, nel corso del 14.mo congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica), conclusosi nei giorni scorsi a Bologna. Due i progetti con finanziamenti pubblici in corso di sperimentazione a Camerino. Il primo, dagli scarti dei prodotti della pesca, il secondo, dai tralci della vite.

La nutraceutica può avere un impatto significativo su prognosi e qualità della vita, quando, però, si hanno prodotti adeguatamente dosati e perseguendo una aderenza/persistenza congrue. Questo il messaggio che giunge dal 14.mo Congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica) tenutosi nei giorni scorsi a Bologna, per voce del suo presidente, Arrigo Cicero.

Si terrà a Ginevra, i prossimi 14 e 15 maggio, Vitafoods Europa, evento di riferimento internazionale per il mercato nutraceutico. Qui si disegnano le nuove tendenze e si presentano le più rilevanti innovazioni tecnologiche e di prodotto, grazie all'incontro tra ricerca e mondo dell'industria.

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