Negli studi presi in esame, la durata media del trattamento era di 11,5 settimane, per dosaggi di 3 mg prima di coricarsi, 3 durante il giorno e 5 mg la sera. Obiettivo primario degli studi era verificare miglioramenti nella sintomatologia dolorosa, nella distensione intestinale e, in generale, nella qualità di vita. Secondario: la ricaduta sulla qualità del sonno.
I risultati indicano come la supplementazione abbia migliorato significativamente il dolore nei pazienti trattati, anche nei sottogruppi che non assumevano farmaci concomitanti. Nessuna differenza con i gruppi di controllo per ciò che concerne distensione addominale e disturbi del sonno, ma la melatonina ha migliorato significativamente la qualità della vita.
"La melatonina endogena ha un effetto eccitatorio e inibitorio sulla motilità intestinale attraverso il blocco dei canali nicotinici e l'interazione con canali del potassio calcio-dipendenti”, sottolineano gli Autori. “In modelli animali si è visto che una supplementazione a basse dosi accelera il transito intestinale, ad alte lo rallenta. Inoltre, la melatonina potrebbe modulare la motilità gastrointestinale attraverso un’azione sul nervo vago. La nostra metanalisi dà atto di evidenze a sostegno del potenziale beneficio della supplementazione nella gestione dell'Ibs, senza differenze significative rispetto ai controlli sul fronte della sicurezza. Tuttavia, a causa numero modesto di Rct inclusi, riteniamo necessari trial clinici randomizzati con campioni di dimensioni maggiori e un follow-up più lungo per supportare o confutare i nostri risultati”.
Nicola Miglino