-->

Ruolo della dieta Fodmap in pazienti con Ibs

09 Settembre 2024

Due recenti lavori di revisione della letteratura riportano l’attenzione sul ruolo di un’alimentazione a basso contenuto di Fodmap (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili) nel trattamento dei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile (Ibs), ruolo ancora non del tutto chiaro. Nonostante la sua riconosciuta efficacia nella gestione dei sintomi, restano infatti da chiarire le variazioni nelle risposte individuali, l’impatto sul microbiota, le possibili carenze nutrizionali, lo sviluppo di stitichezza, la necessità di escludere un disturbo alimentare prima di iniziare la dieta e la scarsità di dati a lungo termine.

Si ritiene che i Fodmap presentino tre proprietà funzionali comuni: assorbimento limitato nell'intestino tenue, essere molecole piccole e osmoticamente attive e rapida fermentazione da parte dei batteri.

La dinamica dell'assorbimento è influenzata da fattori quali la ridotta attività delle idrolasi dell'orletto a spazzola in alcuni individui (per esempio, lattasi), l'assenza di idrolasi per fruttani e galattani e la dimensione molecolare troppo grande per la semplice diffusione, ma anche il dosaggio, la velocità del transito intestinale, il contenuto di glucosio nel lume e la capacità di assorbimento individuale attraverso i trasportatori del glucosio Glut 2 e Glut 5.

La velocità della fermentazione batterica è invece influenzata dalla lunghezza delle catene di carboidrati, con oligosaccaridi e zuccheri che subiscono una fermentazione rapida rispetto ai polisaccaridi.

La distensione luminale innescata dai Fodmap è stata collegata allo sviluppo dei sintomi, con due fattori concomitanti: un aumento del contenuto di acqua nell'intestino tenue e un aumento della produzione di gas nell'intestino crasso. I Fodmap che rimangono intatti quando raggiungono le porzioni distali sia dell'intestino tenue che di quello crasso, servono come fonte di nutrienti per specie microbiche specifiche, subendo una fermentazione che genera gas (idrogeno, metano e anidride carbonica) e causando distensione intestinale. 

Per analizzare l'impatto delle diete a basso e alto contenuto di Fodmap sul microbiota umano, nel 2020 è stata pubblicata una revisione sistematica, rivelando che la restrizione di Fodmap ha portato a una diversità complessiva della comunità relativamente coerente ma a una minore abbondanza di Bifidobacteria e del suo phylum Actinobacteria.

Le capacità metaboliche dei Bifidobacteria, che consentono loro di degradare varie fibre, compresi i fruttani, possono spiegare questi effetti. Infatti, è stata osservata una stimolazione selettiva della crescita dei Bifidobacteria con l'integrazione di fruttani, almeno in individui sani. Mentre la presunta riduzione della fermentazione nella dieta a basso contenuto di Fodmap dovrebbe teoricamente portare a una diminuzione della produzione di acidi grassi a catena corta (Scfa), una recente revisione sistematica non ha trovato differenze nella concentrazione totale di Scfa fecali tra la dieta a basso contenuto di Fodmap e le diete di controllo, né differenze nelle concentrazioni fecali di Scfa specifici o pH fecale.

Il ruolo degli acidi grassi a catena ramificata (Bcfa) e degli acidi grassi a catena corta (Scfa) nella patogenesi della sindrome dell'intestino irritabile o nella gestione dei sintomi della dieta a basso contenuto di Fodmap, resta ancora poco chiaro in assenza di nuove prove.

Ancora pochi gli studi sull’influenza collettiva del microbiota intestinale e dei metaboliti in individui con Ibs e Fodmap. Uno studio condotto nel 2017 ha mostrato che i pazienti lowFodmap avevano livelli di istamina urinaria otto volte ridotti, con una forte correlazione tra Porphyromonadaceae spp. e istamina urinaria.

Un recente studio in cieco, che ha coinvolto pazienti con Ibs sottoposti a una dieta fittizia o a una dieta a basso contenuto di Fodmap, ha rivelato che i metaboliti fecali al basale (propionato fecale più elevato ed esteri dell'acido cicloesancarbossilico) e i metaboliti urinari erano in grado di differenziare i pazienti che rispondevano alla dieta a basso contenuto di Fodmap, in linea con i risultati precedenti. Contrariamente a studi precedenti, che suggerivano che il microbiota fecale potesse predire una risposta alla dieta a basso contenuto di Fodmap, questo studio non ha osservato tale correlazione.

Pochi studi anche sulla motilità gastrointestinale. Nel 2018 uno studio, somministrando fruttani o glucosio sia a pazienti con Ibs che a controlli sani, ha mostrato nei pazienti con Ibs una maggiore sensibilità all'infusione di fruttani grazie a misurazioni manometriche continue per tre ore che hanno rivelato risposte variabili della motilità gastrointestinale. Questo risultato è stato confermato in una recente indagine crossover in doppio cieco in cui gli autori hanno condotto risonanze magnetiche cerebrali e addominali, insieme a valutazioni dei sintomi, sia su pazienti con Ibs che su controlli sani dopo infusione intragastrica di una soluzione contenente fruttani, glucosio e soluzione salina. 

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • The Role of the FODMAP Diet in IBS. Nutrients. 2024 Jan 26;16(3):370.
  • A diet low in FODMAPs reduces symptoms of irritable bowel syndrome. Gastroenterology. 2024 Jan;146(1):67-75.

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…