La curcumina è nota da tempo per le sue proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, tanto da essere ampiamente utilizzata a questo scopo, in particolare nel sud est asiatico. Mai, però, era stata messa a confronto con un farmaco in uno studio clinico testa a testa.

I ricercatori hanno coinvolto 206 pazienti tra i 18 e i 70 con dispepsia funzionale ricorrente, dividendoli casualmente in tre bracci, così trattati per 28 giorni: curcumina (250 mg, quattro volte al giorno); omeprazolo (20 mg/die) e curcumina+omeprazolo (250 mg quattro volte al giorno+20 mg/die).

Dei 206 pazienti arruolati, 151 hanno completato lo studio. A inizio trattamento, tutti presentavano, in riferimento a disturbi gastrointestinali, caratteristiche cliniche simili, valutate mediante il punteggio Soda (Severity of dyspepsia assessment). I pazienti sono stati rivalutati dopo 28 giorni e poi nuovamente dopo 56 giorni.

A 28 giorni i punteggi Soda hanno indicato riduzioni significative del dolore (-4,83, -5,46 e -6,22) e di sintomi non correlati a dolore (-2,22, -2,32 e -2,31) rispettivamente nel gruppo trattato con combinazione, in quello con sola curcumina e in quello con omeprazolo da solo.

Miglioramenti ancora più significativi dopo 56 giorni: -7,19, - 8,07, - 8,85, per il dolore; - 4,09, - 4,12 e - 3,71 per sintomi non correlati a dolore. In sostanza, miglioramenti, ma senza differenze significative tra i gruppi.

Nessun effetto collaterale, sebbene i test di funzionalità epatica abbiano indicato un certo livello di peggioramento tra i consumatori di curcumina in sovrappeso.

Pur riconoscendo i limiti di un campione ristretto e di un tempo di osservazione contenuto, gli Autori così concludono: “Per quanto ne sappiamo, questo studio rappresenta il primo confronto testa a testa che dimostra l’efficacia della curcumina nel trattamento della dispepsia funzionale rispetto all’omeprazolo. La curcumina è risultata efficace in tutti i sottotipi di dispepsia funzionale, così come l'omeprazolo, senza evidenza di effetto sinergico. A nostro giudizio, i risultati possono giustificare l’impiego della curcumina nella pratica clinica”.

Nicola Miglino