Nel 1975 "How To Eat Well And Stay Well. The Mediterranean Way" definisce la dieta mediterranea: Ancel e Margaret Keys si rendono conto che in realtà non è solo un fatto di nutrizione, ma uno stile di vita, una ricerca, un modo di fare, grazie anche al lungo periodo trascorso nel Cilento. È un fondamentale documento storico, pubblicato in Italia da Slow Food Editore per la prima volta, che riesce a restituire al mondo accademico e degli appassionati tutto il suo carico di ricette, consigli e i frutti degli studi di una vita di uno dei più importanti nutrizionisti al mondo (La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene; Ancel Keys, Margaret Keys; collana AsSaggi; Editore Slow Food; pp. 592; € 19,50).
Persona istruita che vive in città, tendenzialmente al Centro Nord e nelle Isole. Questo l’identikit della figura tipo che in Italia segue la dieta mediterranea secondo uno studio del Crea Alimenti e Nutrizione, pubblicato su Frontiers in Nutrition e coordinato dalle ricercatrici Laura Rossi e Vittoria Aureli, dal quale emerge, peraltro, come proprio la Campania risulti tra le regioni meno virtuose nel seguire i precetti dettati proprio in quella regione da Ancel Keys, il fisiologo statunitense che lì visse, studiò e coniò il termine attribuito a questo modello di dieta.
La dieta mediterranea allunga la vita di nove anni, secondo quanto pubblicato sull’International Journal of Epidemiology da un gruppo di ricercatori dell’Irccs “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte (Bari) sulla base di uno studio che ha coinvolto 5 mila pugliesi, avviato ben 35 anni fa.
A Pioppi, piccolo borgo di pescatori nel cuore del Parco nazionale del Cilento, in provincia di Salerno, affacciato su capo Palinuro sorge il Museo vivente della Dieta mediterranea, all’interno del seicentesco Palazzo Vinciprova.