Una dieta ricca di cereali integrali a discapito di quelli raffinati migliora notevolmente il profilo di rischio cardiometabolico, secondo uno studio pubblicato di recente sul Journal of nutrition. La ricerca, condotta da un team del Jean Mayer Usda human nutrition research center on aging presso la Tufts University di Medford, nel Massachusetts, ha valutato come il consumo di cereali integrali e raffinati influisca su cinque fattori di rischio cardiovascolare: circonferenza vita, pressione arteriosa, glicemia, trigliceridi e c-Hdl.
Il consumo di cereali integrali rappresenta una valida strategia per garantire il benessere del tratto gastrointestinale a lungo termine e ridurre il rischio di insorgenza di cancro, soprattutto quello del colon-retto. La conferma da una review appena pubblicata su Nutrients che ha voluto indagare i dati oggi disponibili sulla relazione tra assunzione di cereali integrali e prevenzione dei tumori gastrointestinali, con particolare attenzione a quelli di colon-retto, stomaco ed esofago. Ne abbiamo parlato con Valeria Gasperi, ricercatrice di Biochimica presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università Tor Vergata di Roma, tra gli Autori del lavoro insieme a Maria Valeria Catani, Isabella Savini e Valentina Tullio.
Un consumo elevato di cereali raffinati aumenta il rischio di malattia e mortalità cardiovascolari rispetto agli integrali. Questi i risultati di uno studio osservazionale, prospettico, di popolazione pubblicato nei giorni scorsi sul British medical journal.