Si tratta dell’atto finale di una disputa nata nel 2012 tra l’autorità regolatoria alimentare tedesca (Federal office of consumer protection and food safety - Bvl) e un’azienda che aveva richiesto la registrazione di un prodotto con quelle caratteristiche.
Nel corso degli anni, diverse le sentenze e gli appelli, in una questione che ruotava intorno alla sicurezza. In particolare, secondo quanto stabilito dal tribulale amministrativo di Luneburgo, in Sassonia, a quei dosaggi bisognava stare particolarmente attenti soprattutto a potenziali effetti cancerogeni e al rischio di emorragie. A fronte di ciò, sosteneva il tribunale, non potevano essere sufficienti semplici avvertenze in etichetta. Obiezione finale dell’azienda, era la mancanza di evidenze cliniche di questi effetti, ma BVerwG ha sentenziato che erano sufficienti quelle derivanti dai dati con l’utilizzo di dosaggi solo lievemente superiori.
Respinta da BVerwG anche l’istanza che proponeva di accompagnare il prodotto con l’avvertenza “da utilizzare solo sotto stretto controllo medico”. (n.m.)