Sebbene l’approccio dietetico sia ritenuto un trattamento di prima linea per le pazienti con PCOS, sono limitate le evidenze che supportino una specifica composizione dietetica (1).
Una recente meta-analisi di 8 studi ha mostrato un miglioramento significativo degli outcome glicemia basale e indice HOMA in pazienti affette da PCOS trattate con una dieta ad alto contenuto proteico ed ipoglucidica (40% CHO, 30% P, 30% G) vs una dieta isocalorica bilanciata (55% CHO, 15% P, 30% G) (2). Non sono risultate significative le differenze di altri parametri (2)
Una review sistematica di 19 RCT ha valutato gli effetti di 10 diversi tipi di intervento dietetico, con eventuale aggiunta di metformina, in pazienti con PCOS (3). La dieta DASH è risultata quella più efficace nel determinare una simultanea riduzione di HOMA index, glicemia basale, insulinemia basale e livelli di trigliceridi. Sulla riduzione del BMI la dieta più efficace è risultata quella ipocalorica e l’associazione metformina - dieta ipocalorica è risultato l’intervento più efficace sul calo ponderale. La dieta ipoglucidica è risultata la più efficace sulla riduzione dei livelli di colesterolo. Gli Autori hanno concluso che i diversi interventi dietetici hanno effetti differenti sui parametri metabolici delle pazienti con PCOS (3)
Diversi studi hanno sottolineato l’importanza della composizione qualitativa dei carboidrati nella dieta piuttosto che la loro quantità. Le diete composte da alimenti glucidici ad elevato contenuto di fibre e basso indice glicemico (cereali integrali, legumi, frutta) riducono il rischio cardiovascolare e sono associate ad un maggior calo ponderale ed una minore incidenza di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità per queste patologie. La dieta mediterranea è associata ad una maggior salute dello status metabolico (4).
Tra i nutraceutici maggiormente studiati in questa popolazione, l’inositolo sembra avere effetti insulino-sensibilizzanti, ma la sua efficacia per il trattamento della PCOS necessita di conferme. Questi in sintesi i tipi di intervento e i parametri valutati (5):
Mioinositolo (MI) vs placebo: uno studio ha suggerito che il MI migliori peso corporeo, BMI, testosterone sierico, androstenedione, insulinemia a digiuno e HOMA-IR, ma la certezza di tali evidenze era scarsa.
MI + acido folico (FA) vs FA: 5 studi sono stati inclusi nella meta-analisi sulla base degli outcome. Le evidenze suggeriscono la superiorità di MI+FA rispetto al solo FA sul miglioramento di insulinemia, HOMA-IR, testosterone totale e androstenedione. FA ha dimostrato un maggior impatto sul BMI. Nessuna differenza è stata invece riscontrata sulla glicemia a digiuno e grado di fertilità. La certezza delle evidenze è risultata scarsa.
MI vs metformina: sono stati esaminati 6 studi con outcome differenti. Le evidenze suggeriscono una minor incidenza di effetti collaterali del MI rispetto alla metformina (grado di evidenza moderato). La metformina si è dimostrata superiore al MI su glicemia a digiuno, circonferenza vita e punteggio di Ferriman-Gallwey (mFG), con livello di evidenza basso-moderato. Il MI si è rivelato superiore alla metformina nella regolarizzazione del ciclo mestruale. Un trend di riduzione di BMI e HOMA-IR è risultato evidente in entrambi i gruppi, senza differenze significative.
D-chiroinositolo (DCI) vs placebo: 2 studi hanno evidenziato che il trattamento con DCI migliora testosterone libero e totale, androstenedione, DHEA-S e profilo lipidico.
MI vs DCI: uno studio (con basso grado di evidenza) suggerisce la superiorità del MI rispetto al DCI nel miglioramento della fertilità.
MI + DCI vs MI: non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto concerne HOMA-IR, BMI, punteggio mFG e insulinoresistenza. Nel gruppo trattato con MI+DCI è stato evidenziato un miglioramento dei livelli di testosterone libero e totale, DHEA-S, glicemia a digiuno e area sotto la curva della glicemia. I risultati su DHEA-S, glicemia a digiuno e area sotto la curva della glicemia hanno mantenuto la significatività a sei mesi. Il grado di evidenza era basso-moderato.
MI+metformina vs metformina: uno studio (con basso grado di evidenza) non ha mostrato differenze tra i due gruppi per quanto concerne BMI, peso corporeo e insulinemia a digiuno.
MI + DCI + metformina vs metformina: uno studio ha evidenziato una maggior regolarità mestruale ed un miglioramento del profilo lipidico nel gruppo trattato con la combinazione dei due isotipi di inositolo, senza differenze significative nel grado di irsutismo, concentrazione di androgeni, glicemia, parametri antropometrici. Il livello di evidenza era basso. (5)
Nadia Cerutti, Direttore della UOSD di Medicina Generale a indirizzo dietologico, ASST Pavia
Bibliografia
- International Evidence-based Guideline for the assessment and management of polycystic ovary syndrome 2023
- Fang Wang et al. Nutrition and Diabetes (2024) 14:6
- Juhász et al. Reproductive Health (2024) 21:28
- Barrea L, Nutrients. 2019 Sep 23;11(10):2278.
- Fitz et al J Clin Endocrinol Metab 2024 Jan 3