Considerata la sua capacità di migliorare la resistenza all'insulina, si è fatta strada l’ipotesi di una possibile utilità d’impiego dell'acido alfa-lipoico (Ala) nel trattamento della sindrome dell’ovaio policistico (Pcos), anche in associazione al myo-Inositolo, a sua volta forte di evidenze robuste di efficacia in quest’ambito.
Dallo scorso anno, su richiesta delle autorità danesi, la Commissione europea ha posto vincoli di sicurezza all’impiego dell’acido alfa lipoico (Ala) ad alte dosi negli integratori. La decisione ha diviso gli scienziati, molti dei quali ritengono che non vi siano dati scientifici a sostegno di questo provvedimento. Intanto, un contributo al dibattito viene da uno studio clinico italiano, coordinato da Maria Daglia, docente di Chimica degli alimenti all’Università Federico II di Napoli, pubblicato di recente su Biomedicine & Pharmacoterapy e che ha sondato efficacia e sicurezza di Ala nella gestione del dolore idiopatico.
L’emicrania è un disturbo neurovascolare che colpisce, nel mondo, il 6% della popolazione maschile e il 18 di quella femminile. Diverse le ipotesi eziopatogenetiche chiamate in causa dagli esperti, dalla mutazione del gene Mthfr, a livelli anomali di vitamina D, dalla produzione di agenti infiammatori attorno ai nervi e al liquido cerebrospinale. E, ancora, bassi livelli di serotonina, aumento del peptide correlato al gene della calcitonina (Cgrp), alterazioni dei livelli di metalloproteinasi 9 (Mmp-9), omocisteina e ossido nitrico (NO), disfunzione mitocondriale e riduzione del livello di enzimi metabolici. Inoltre, un'alta percentuale di pazienti ha carenze di CoQ10, riboflavina, magnesio e acido folico. Questi i motivi che spingono la ricerca clinica a valutare l’efficacia, in prevenzione, supporto o terapia, di un nutraceutico. Nuovi approcci oggi includono l'uso di composti nutritivi come magnesio, CoQ10, Ala, L-carnitina e vitamine (B2, B3, B12 e D), che hanno tutti effetti collaterali minimi.