Un recente studio condotto dai ricercatori dell'Università del Michigan e pubblicato su Jama, ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’esposizione ai potenziali rischi di epatotossicità di alcuni botanicals tra i milioni di consumatori di integratori negli Stati Uniti. Nello specifico, l’attenzione si è concentrata su curcuma, tè verde, ashwagandha, cimicifuga, Garcinia cambogia e prodotti contenenti riso rosso fermentato.

L'Ashwagandha (Withania somnifera L), un piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Solanacee, è una delle piante più utilizzate nell'Ayurveda per promuovere il "vigore giovanile" migliorando la forza muscolare, la resistenza e la salute generale. Oltre 50 costituenti chimici sono stati identificati nelle varie parti della pianta. Tra questi, alcaloidi steroidei e lattoni, noti collettivamente come witanolidi, sono molto rappresentati.

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