L'invecchiamento gode di pessima fama: diamo per scontato che sia l'anticamera di qualche tremenda malattia, l'inizio del decadimento, lo associamo alla perdita di forza e di vitalità.
La creatina, somministrata in singola ed elevata dose, può aiutare a contrastare le alterazioni metaboliche e cognitive legate all’affaticamento da privazione del sonno. Questi i risultati di uno studio clinico da poco pubblicato su Scientific reports, rivista open access del gruppo Nature. Un’evidenza sorprendente, secondo gli Autori, giacché mette in discussione l’idea vigente che l’integrazione di creatina funzioni solo se prolungata nel tempo.
Decine di studi clinici con preparati di radice di valeriana contenenti il suo estratto acquoso, estratto etanolico o materiale vegetale sminuzzato iniziarono a essere pubblicati all'inizio degli anni Ottanta. I loro risultati hanno confermato che gli estratti acquosi di etanolo hanno un effetto clinico sui disturbi del sonno, soprattutto nei pazienti anziani.
L'Ashwagandha (Withania somnifera L), un piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Solanacee, è una delle piante più utilizzate nell'Ayurveda per promuovere il "vigore giovanile" migliorando la forza muscolare, la resistenza e la salute generale. Oltre 50 costituenti chimici sono stati identificati nelle varie parti della pianta. Tra questi, alcaloidi steroidei e lattoni, noti collettivamente come witanolidi, sono molto rappresentati.