Nello studio, crossover prospettico, randomizzato, in doppio cieco, sono stati coinvolti 15 partecipanti di età compresa tra 20 e 28 anni (8 donne). Sono stati tenuti svegli per 21 ore, durante i quali, dopo somministrazione di creatina (0,35 g/kg) o placebo, sono stati sottoposti a test cognitivi e Rm Spettroscopia, una tecnica non invasiva in grado di fornire “in vivo” informazioni utili sul metabolismo cerebrale e sulla funzione neuronale. Dopo un intervallo medio di 5 giorni, il test è stato ripetuto a gruppi invertiti.

I risultati hanno evidenziato come la privazione del sonno induca profondi cambiamenti cognitivi e metabolici. Dal canto suo, un boost di creatina ne aumenta la disponibilità a livello cerebrale, previene un calo del Ph cellulare, provoca una diminuzione di Atp e migliora le prestazioni cognitive. L’effetto dura fino a nove ore, con il suo massimo, per quanto riguarda la performance cognitiva, a quattro ore dalla somministrazione orale.

"L’aumento della creatina totale disponibile ha consentito un maggior trasporto dell’Atp disponibile ai siti di consumo”, commentano gli Autori. “I nostri risultati suggeriscono che una singola dose elevata di creatina può parzialmente invertire le alterazioni metaboliche e il deterioramento cognitivo legato alla fatica. Lo studio ha dimostrato che anche un'integrazione acuta con creatina può essere efficace per migliorare le prestazioni mentali, una scoperta entusiasmante e in contrasto con ciò che si sa sul fronte delle prestazioni fisiche".

Nicola Miglino