Ci sono benefici ma anche potenziali rischi nel far ricorso a integratori in presenza di insufficienza cardiaca. È bene, dunque, che i medici indaghino sempre se i pazienti stanno utilizzando, in concomitanza alle terapie abituali, prodotti acquistati autonomamente. A segnalarlo, uno statement dell’American heart association pubblicato di recente su Circulation.
Stanno facendo molto discutere i dati provenienti da uno studio internazionale multicentrico, pubblicato a inizio aprile da The Lancet, secondo i quali non c’è correlazione tra maggior consumo di sale e peggioramento clinico nei pazienti con scompenso cardiaco. Miglioramenti si segnalerebbero soltanto sul fronte di alcuni indicatori legati alla qualità di vita.