Sì a un fondo sanitario dedicato alla prevenzione delle malattie con la corretta alimentazione, puntando al modello della Dieta mediterranea contro quello occidentale, foriero di sovrappeso e obesità. A ribadirlo, in un comunicato, la Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), commentando i risultati del recente rapporto della Fondazione Aletheia, presentato nei giorni scorsi a Roma.

“L'eterogeneità dei pazienti obesi è particolarmente evidente nella risposta agli interventi quali diete, farmaci, dispositivi e interventi chirurgici. La novità è di aver catalogato l'obesità in quattro fenotipi, ossia il complesso delle caratteristiche di un organismo che risultano dall'interazione fra la sua costituzione genetica e l'ambiente”. Così Maurizio Muscaritoli, presidente della Società italiana di nutrizione clinica, nel corso del recente congresso nazionale tenutosi a Roma.

Il VI Congresso nazionale della Società italiana di nutrizione clinica (Sinuc), svoltosi di recente a Roma, ha puntato i fari sulle problematiche nutrizionali dei pazienti con malattia renale cronica o già in dialisi.

Colpisce un anziano ospedalizzato o in Rsa su due e il 13% della popolazione generale dopo i 65 anni di età. Per non parlare dei pazienti affetti da ictus e malattie neurologiche cronico-degenerative, come l'Alzheimer, il Parkinson, la demenza e la Sla, dove può comparire in percentuali comprese tra il 20 e l'80% dei casi. Si tratta della disfagia, una condizione clinica con elevato impatto sociale, sanitario ed economico, ma molto spesso sotto diagnosticata e sotto trattata, come denunciato dagli esperti della Società italiana di nutrizione clinica (Sinuc) riuniti a Congresso a Roma nei giorni scorsi.

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