Il tutto è nato dalla considerazione degli Autori che, a oggi, due sono le teorie in contrasto sull’origine dell’obesità. Da una parte, l’idea che una dieta ricca di carboidrati porti a un eccesso di secrezione di insulina e conseguente accumulo di grasso. Dall’altra, che una dieta ricca di grassi determina maggior apporto calorico, minor senso di sazietà e aumento di peso.
Ecco allora che hanno ricoverato in ospedale per 28 giorni 20 giovani adulti sani, di circa 30 anni di età, 11 uomini e nove donne. Divisi in due gruppi, hanno seguito per due settimane una dieta Lf-chetogenica (10.3% grassi vs 75.2% carboidrati) a elevato carico glicemico (85 g/1.000 kcal), piuttosto che una dieta Lc (75.8% grassi vs 10% carboidrati) a minor carico glicemico (6g/1.000 Kc). Terminate le due settimane, le diete si sono incrociate. Tre i pasti giornalieri all’interno del regime dietetico stabilito, più eventuali snack. Il tutto consumato a piacere, senza limiti di quantità.
I risultati hanno messo in evidenza che chi seguiva la Lf assumeva da 550 a 700 calorie in meno al giorno rispetto alla chetogenica, mostrando però livelli più elevati di glicemia e insulinemia post-prandiali. In entrambi i casi si è verificato calo ponderale, ma solo la Low-fat ha evidenziato effetti significati sulla perdita di massa grassa. L'apporto energetico con la dieta Lf è rimasto stabile in entrambe le settimane, costantemente inferiore alla Lc. Interessante il fatto che l’apporto calorico durante la dieta Lc si è significativamente ridotto nel corso della seconda settimana rispetto alla prima, in coincidenza con l’aumento dei valori ematici di β-idrossibutirrato, confermando l’ipotesi che la comparsa di chetoni contribuisca alla riduzione dell’appetito.
"Nonostante l’elevato consumo di carboidrati ad alto indice glicemico abbia determinato forti oscillazioni di glicemia e insulinemia, il percorso Low-fat ha determinato una significativa riduzione dell'apporto calorico e della perdita di grasso corporeo, il che è in contrasto con l’ipotesi che le diete ad alto contenuto di carboidrati portino le persone a mangiare di più”, dice Kevin Hall, coordinatore della ricerca. ". D'altra parte, la dieta Low-carb non ha comportato aumento di peso nonostante il consumo di cibi ad alto contenuto energetico. Ciò significa, a nostro giudizio, che la regolazione dell'apporto energetico è sicuramente più complessa di quanto oggi proposto da semplici modelli schematici", ha detto Hall.
Nicola Miglino