Si tratta di una sottoanalisi dei dati di circa 1.900 donne afferenti al Nichd-Fetal growth study condotto tra il 2009 e il 2013. Nello specifico, i ricercatori esaminato le informazioni dietetiche raccolte in diverse fasi della gravidanza: tra l’ottava e la tredicesima settimana è stato chiesto di riferire la tipologia di dieta seguita nei tre mesi precedenti. Nell’intervallo 16-22 e 24-29 settimane, dovevano invece riferire cosa avevano mangiato nelle 24 ore precedenti. Le risposte sono state tradotte in un punteggio calcolato in base a tre scale nutrizionali di valutazione qualitativa: l’Alternate healthy eating index (Ahei), l’Alternate mediterranean diet (Amed) e il Dietary approaches to stop hypertension (Dash) diet.
Punteggi elevati dei tre indici sono risultati associati a minor rischio di diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e parto prematuro. Nel dettaglio, le donne con un punteggio Ahei elevato a 16-22 settimane presentavano un rischio di diabete gestazionale inferiore del 32% rispetto a quelle con punteggio basso. Un indice Dash elevato a 8-12 e 16 -22 settimane si correlava a un rischio di ipertensione inferiore del 19%, così come un punteggio Amed o Dash elevato a 24-29 settimane è risultato associato a un rischio inferiore del 50% di parto pretermine.
“Sebbene gli esatti meccanismi molecolari alla base di tali effetti restino da chiarire, i risultati del nostro studio hanno una possibile spiegazione sotto il profilo biologico”, commentano gli Autori. Dieta mediterranea e Dash, per esempio, sono correlate a un miglior profilo glucidico e lipidico, a riduzione del peso corporeo e a valori di pressione arteriosa più bassi. La stessa dieta mediterranea, poi, ha dato prova di ridurre lo stato infiammatorio e migliorare la funzione endoteliale. Allo stesso modo, l'Ahei è stato correlato a una minore resistenza all'insulina e livelli di trigliceridi più bassi. Come noto, si tratta di un complesso di fattori di rischio collegati all’insorgenza di diabete gestazionale, preeclampsia e parto pretermine”.
Nicola Miglino