Covid-19, forme gravi attenuate da dieta pescetariana

15 Giugno 2021

Le diete vegetariane e/o ricche di pesce (cosiddette pescetariane) possono aiutare ad attenuare l’impatto di una eventuale infezione da Sars-coV-2, secondo quanto suggerito da uno studio pubblicato su Bmj Nutrition prevention & health. Il rischio di malattia grave verrebbe ridotto, rispettivamente, del 73% e del 59%.

L’analisi ha preso in esame un campione di 2.884 medici e infermieri, categorie professionali altamente esposte al rischio di infezione, reclutati in sei diversi paesi (Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e gli Stati Uniti) attraverso la rete Survey healthcare globus, network di riferimento internazionale per le ricerche di mercato in ambito sanitario.

I protagonisti, tra luglio e settembre 2020, hanno partecipato a un’indagine on line che ha raccolto dati sulle abitudini alimentari nel corso degli ultimi 12 mesi, con specifico riferimento a 47 alimenti, e sull’incidenza e la gravità di Covid-19, insieme a dati relativi a storia clinica, uso di farmaci e stile di vita.

Nel campione, si sono avuti 568 casi di Covid-19, di cui 138 di gravità da moderata a grave mentre 430 da molto lieve a lieve. Dopo aggiustamento per una serie di potenziali fattori confondenti (età, etnia, specialità medica, abitudini e stili di vita), tra quanti avevano dichiarato di seguire una dieta vegetariana e pescetariana il rischio di una forma più grave di malattia si riduceva rispettivamente del 73 e del 59% in confronto a chi seguiva diete differenti. Addirittura, una dieta a basso contenuto di carboidrati e alto di proteine esponeva a un pericolo di forme più severe superiore di quattro volte rispetto a un regime vegetariano. Il rischio di infezione o la durata della malattia, però, non sono risultate correlate ad alcuna dieta.

“Il nostro è uno studio di tipo osservazionale e non è quindi possibile stabilire legami di causa-effetto, se non importanti correlazioni”, commentano gli Autori. “Oltretutto, ci può essere il limite di dichiarazioni individuali rispetto alle abitudini alimentari, così come del fatto che il campione era costituito prevalentemente da soggetti di sesso maschile. Di sicuro, però, le diete a base vegetale sono ricche di sostanze nutritive, in particolare polifenoli, carotenoidi, vitamine e minerali, che svolgono un ruolo chiave per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Il pesce, poi, è un'importante fonte di vitamina D e acidi grassi Omega-3, entrambi con proprietà antinfiammatorie. I nostri risultati suggeriscono che una dieta sana, potrebbe rappresentare un valido aiuto nel prevenire le forme più gravi di Covid-19. Sicuramente sono necessari ulteriori studi per comprendere la correlazione specifica tra macro e micronutrienti e la gravità della malattia”.

Nicola Miglino

 

 

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