Bmj: protezione cardiovascolare con vitamina D negli over 60

03 Luglio 2023

L’integrazione di vitamina D aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare negli over 60. A suggerirlo, uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato di recente sul British medical journal, il più ampio finora condotto nel suo genere.

Si tratta del D-Health Trial, condotto dal 2014 al 2020 e che ha coinvolto 21.315 australiani di età compresa tra 60 e 84 anni. I partecipanti, una volta al mese per 5 anni, hanno ricevuto una capsula da 60.000 UI di vitamina D (n=10.662) o placebo (n=10.653). Criteri di esclusione: ipercalcemia, iperparatiroidismo, nefrolitiasi, osteomalacia, sarcoidosi, presenza di malattia infiammatoria o già in terapia con vitamina D.

Per identificare l’incidenza di eventi cardiovascolari, inclusi infarti, ictus e rivascolarizzazione coronarica si è ricorsi ai dati sui ricoveri ospedalieri e sui decessi. L’adesione al trattamento, nei cinque anni, è stata molto elevata, pari all’80% del campione. Nel corso dello studio, in 1.336 partecipanti si è verificato un evento cardiovascolare maggiore (6,6% nel gruppo placebo e 6% nel gruppo vitamina D). Il tasso di eventi cardiovascolari maggiori era inferiore del 9% nel gruppo vitamina D rispetto al gruppo placebo (equivalente a 5,8 eventi in meno per mille partecipanti). Il tasso di infarto era inferiore del 19% e quello di rivascolarizzazione coronarica dell'11% nel gruppo vitamina D, ma non c'era differenza tra i due gruppi sul fronte ictus.

L’ effetto sembra maggiore in chi è già in trattamento con statine o altri farmaci cardiovascolari, benché la differenza non risulti statisticamente significativa. Complessivamente, i ricercatori hanno calcolato che è necessario trattare 172 persone per prevenire un grave evento cardiovascolare.

“Finora, gli studi osservazionali avevano dimostrato un legame tra i livelli di vitamina D e il rischio di cardiovascolare, senza però trovare conferma negli studi controllati randomizzati”, commentano gli Autori.

“Il nostro è il più ampio trial del suo genere condotto sino a oggi dal quale possiamo concludere che l'integrazione di vitamina D è in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori. Un effetto probabilmente più marcato in chi assume statine o altri farmaci cardiovascolari. Premesso che, a nostro giudizio, sono necessari ulteriori dati di conferma, questi risultati suggeriscono che è prematuro considerare l'integrazione di vitamina D ininfluente sul rischio cardiovascolare”.

Nicola Miglino

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