Nutraceutica, viatico per una longevità in salute

10 Giugno 2024

Longevità e nutraceutica. Un binomio virtuoso al centro del convegno LongevityGames 2024, promosso di recente a Napoli da Dr. Suisse Educational Hub by PharmaSuisse SpA, sotto la regia di Vito Ferrara, Generale di Corpo d'Armata dei Carabinieri e Ispettore generale della Sanità militare.

Un contesto in cui sanità civile e militare hanno discusso di come garantire un futuro in salute a una popolazione come quella italiana sempre più anziana e attenta a temi legati a stili di vita, nutrizione compresa.

“In Italia, la prospettiva di vita sfiora gli 83 anni, mentre l’ultimo ventennio ha visto il numero dei centenari più che triplicare”, afferma Enrico Coscioni, presidente Agenas. “Abbiamo recuperato in età media rispetto agli anni della pandemia, ma siamo consapevoli che una società invecchiata porta con sé una vulnerabilità accentuata, ponendo una sfida per il sostegno economico da parte del Servizio sanitario nazionale e regionale”.

Diventa imperativo, dunque, adottare strategie di intervento, fin dalla giovane età.

“La vera battaglia per il futuro sostenibile, risiede nella medicina preventiva, che mira ad arricchire l’esistenza non solo con più anni, ma con anni di qualità superiore, capitalizzando sulla silver economy”, sottolinea Carlo Ranaudo, docente di Management sanitario all’Università degli studi di Salerno. “Questo creerà una nuova economia che potrà fruire delle ricchezze generate da una popolazione anziana attiva, frutto di una prevenzione mirata. Gli anziani, spesso in una situazione economica più solida di molti giovani, sono in grado di offrire un prezioso contributo alla società, adattandosi e arricchendo una realtà sociale in rapida evoluzione”.

Può, dunque, la nutraceutica ricavarsi uno spazio, nell’ambito degli interventi di prevenzione utili a un invecchiamento in salute?

“Investire in salute fin dalla giovinezza è fondamentale per prevenire lo sviluppo di patologie croniche”, afferma Lorenzo Secondini, direttore generale di PharmaSuisse Laboratories SpA. “La vera battaglia per un futuro sostenibile, infatti, risiede nella medicina preventiva, che mira ad arricchire l'esistenza non solo puntando sulla durata, ma sulla qualità della vita. La nutraceutica, attraverso l'uso di nutrienti e principi attivi naturali, offre un potenziale straordinario per migliorare la salute e il benessere a lungo termine. Pensiamo, per esempio, al grande capitolo della fragilità e all’utilità di vitamine come la D e la K nella protezione dell’osso o di condroprotettori come glucosamina e condroitin solfato per le articolazioni, piuttosto che di alcuni aminoacidi in quella del muscolo. Per non parlare delle evidenze oggi disponibili sull’efficacia di antiossidanti nel rallentamento del declino neurocognitivo. Sono tanti gli ambiti in cui la nutraceutica può essere di supporto, in sinergia con stili di vita e dieta corretti, garantendo un apporto massiccio di nutrienti in tempi rapidi. Bisogna, però, scegliere bene in un mercato così tanto popolato, puntando su nutraceutici con certificazione di qualità rispetto ai processi di produzione e con dati scientifici a supporto dell’efficacia. Siamo convinti che sviluppare soluzioni adatte alle esigenze e ai desideri degli anziani, contribuisca al miglioramento della loro qualità di vita, sostenendo la loro partecipazione attiva nella società”.

Conclude il generale Vito Ferrara, capo della Sanità militare italiana, con un commento sulle sinergie vincenti tra Sanità militare e civile: “Sono oltre vent’anni anni che collaboriamo con la Sanità civile. È sempre molto utile confrontarsi con i docenti universitari e i medici ospedalieri. Sono figure fondamentali per la nostra formazione e noi, a nostra volta, possiamo risultare complementari alla loro attività, come dimostrato nei momenti caldi della pandemia, quando siamo stati chiamati a Bergamo e nelle città del Nord dove c’era necessità di medici, farmacisti e infermieri e, nel giro di poche ore, siamo intervenuti a sostegno. Abbiamo bisogno degli Ospedali e delle Università per formare ufficiali sempre più preparati, pronti per le emergenze e i teatri operativi”.

Nicola Miglino

 

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