Prescrivere cibi sani, dagli Usa la ricetta che salva i sistemi sanitari al collasso

04 Aprile 2019

 

In quasi tutte le nazioni del mondo le spese sanitarie sono in costante e allarmante crescita e, tra le voci di spesa che forniscono un contributo sostanziale a questo trend, le patologie correlate a schemi alimentari poco sani rappresentano un driver importante.

Solo in Italia oltre il 5% della popolazione è affetta da diabete, e le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% dei decessi. Nel 2000, il 23.5% della spesa farmaceutica italiana era destinata solamente a farmaci per il sistema cardiovascolare.

Secondo uno studio pubblicato su Plos Medicine, l’introduzione di una prescrizione medica che dia diritto a uno sconto sull’acquisto di cibi sani e naturali potrebbe incoraggiare un’alimentazione più corretta, migliorando la salute pubblica e generando risparmi notevoli per il sistema sanitario.

Si tratta di una simulazione condotta negli Stati Uniti, che ha utilizzato i dati dei soggetti coperti dai due programmi di assicurazione sanitaria Medicare o Medicaid. Partendo da questi dati, i ricercatori hanno esaminato due scenari: uno nel quale la prescrizione del medico forniva uno sconto del 30% sull’acquisto di frutta e verdura, e un secondo nel quale gli incentivi erano estesi anche ad altri alimenti considerati salutari (cibi integrali, frutta secca, semi, pesce e oli vegetali).

Secondo i calcoli condotti dal team, il primo programma sarebbe in grado, durante la durata della vita dei partecipanti, di prevenire 1.93 milioni di eventi secondari a malattie cardiovascolari, 350 mila decessi, e potrebbe far risparmiare al sistema sanitario oltre 40 miliardi di dollari. Il secondo programma invece potrebbe prevenire 3.28 milioni di eventi cardiovascolari, 620 mila decessi e 120mila casi di diabete, e far risparmiare al sistema sanitario 100 miliardi di dollari.

Entrambi i programmi mantenevano la loro efficacia anche dopo aggiustamento dei dati per fattori potenzialmente confondenti quali età, etnia, livello di educazione e reddito dei partecipanti. Gli scienziati sottolineano che l’introduzione di meccanismi di sconto di questo genere sarebbe in grado di generare ricadute molto consistenti in termini di salute pubblica grazie alla promozione di un’alimentazione salutare, trasformandosi in un volano in grado di favorire dei ritorni economici per il sistema sanitario pubblico e privato.

Elisabetta Torretta

 

 

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