Export: cresce il Bio made in Italy. Benelux modello virtuoso

02 Aprile 2024

Successo internazionale per i prodotti Bio made in Italy. Nel 2023 si registra un aumento delle esportazioni, a valore, dell’8% sul 2022, con un peso del biologico sull’export agroalimentare italiano del 6%. Questo quanto emerge dall’analisi di Nomisma per Ita.Bio, la prima piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico made in Italy curata dalla stessa Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio.

I risultati, con particolare focus sul modello Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) in termini di consumo Bio, sono stati presentati di recente in occasione del webinar “Internazionalizzazione del Bio Made in Italy: focus Benelux”.

Relativamente all’Europa, la Germania si conferma al primo posto assoluto come mercato di destinazione dei prodotti Bio italiani, sia per quanto riguarda il food (il 69% delle aziende intervistate esporta bio in questo mercato) sia per il wine (il 66%).

Al secondo posto si colloca il Benelux, con il 39% delle aziende food e il 52% di quelle vitivinicole presenti in questo mercato, seguito a ruota dai Nordics, rispettivamente con il 31% e il 52%. Il Benelux, assieme a Germania e Nordics, viene nuovamente citato dalle imprese tra i mercati europei che presentano le maggiori prospettive di crescita per i prodotti Bio italiani.

Per quanto riguarda il Benelux, il trend del settore biologico è positivo nel lungo periodo su tutti i Paesi considerati: i Paesi Bassi contano oltre 1,4 miliardi di euro di vendite di prodotti biologici nel 2022 (+81% rispetto al 2012) e rappresentano il primo mercato europeo per import di prodotti bio. In Belgio, il bio sfiora il miliardo, con una variazione a tre cifre negli ultimi dieci anni (+144% nel 2022 rispetto al 2012). Il Lussemburgo, seppur con una quota di mercato evidentemente più ridotta (164 milioni di euro), è il Paese dell’area con l’incidenza del bio sul totale della spesa alimentare più elevata (8% rispetto al 4% del Belgio e il 4% dei Paesi Bassi) e la spesa pro-capite per prodotti alimentari bio più rilevante (259 euro a persona, contro gli 81 euro dei Paesi Bassi e gli 84 euro del Belgio).

La crescita degli acquisti bio nei mercati Benelux è guidata da consumatori abbastanza giovani e sensibili al tema della sostenibilità, ma sempre con grande attenzione al prezzo. Valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale e sociale, di sicurezza alimentare e una maggiore qualità percepita (in termini organolettici ma anche di proprietà nutrizionali) sono i fattori che hanno spinto il 72% dei consumatori ad aver acquistato prodotti alimentari Bio nell’ultimo anno.

La propensione all’acquisto di prodotti biologici è più elevata in specifici cluster di popolazione: si tratta di famiglie con figli piccoli, con redditi medio alti e con un buon livello di istruzione. Il canale privilegiato di acquisto del biologico in Benelux è senza dubbio il supermercato, tanto che il 78% degli acquirenti passa principalmente da lì. Nella top 3 delle categorie merceologiche preferite dagli amanti del Bio in Benelux troviamo al primo posto frutta e verdura (per il 43% il biologico rappresenta la prima scelta), seguita da latte (32%) e baby food (32%). 

L’Italia è sul podio nella classifica dei Paesi da cui provengono i prodotti alimentari di maggiore qualità nel percepito dei consumatori. A guidare gli amanti dei prodotti biologici italiani nell’acquisto vi sono in primo luogo la marca del produttore e la provenienza 100% italiana delle materie prime.

Il vino e la pasta rappresentano i prodotti che trainano il bio italiano in Benelux, seguiti da formaggi e olio extravergine di oliva. Nell’ultimo anno quasi il 60% dei wine users ha consumato almeno una volta vino italiano e, di questi, uno su quattro ha privilegiato quelli a marchio bio.

“Il mercato del Benelux presenta potenziali opportunità per le imprese italiane che operano nel settore Bio”, sottolinea Tindaro Paganini, direttore dell’Ufficio Ice Bruxelles. “Nonostante il peso significativo del fattore prezzo nelle scelte di consumo in quest’area, il consumo di prodotti biologici, mediamente più cari, è in crescita. A spiegare questa tendenza sono fattori come una crescente consapevolezza dei consumatori circa l’agricoltura biologica e un’attenzione alla qualità dei prodotti, percepita superiore nel biologico”.

Aldo Cervi, responsabile internazionalizzazione e progetti di filiera FederBio. “Il grande apprezzamento del bio made in Italy a livello internazionale nasce dalla combinazione dell’alta qualità delle eccellenze enogastronomiche italiane con il valore della sostenibilità, dato dalla certificazione biologica che tutela la fertilità del suolo e la salute delle persone e degli ecosistemi. La crescente sensibilità verso il benessere animale e le tematiche ecologiche sono i driver che guidano l’espansione delle esportazioni di bio”. (n.m.)

 

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