Dall’Efsa nuove soglie di sicurezza per i Pfas

24 Settembre 2020

L'Efsa ha stabilito una nuova soglia di sicurezza per le principali sostanze perfluoroalchiliche, o Pfas, che si accumulano nell’organismo umano. La dose settimanale tollerabile di gruppo (Dst) è stata stabilita in 4,4 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo.

I Pfas sono un gruppo di sostanze chimiche artificiali prodotte e utilizzate in tutto il mondo in vari settori industriali, dal tessile, a quello automobilistico, all’alimentare.

L'esposizione a queste sostanze chimiche può provocare effetti nocivi sulla salute e il rischio può essere legato anche a cibi dove tali sostanze sono presenti più frequentemente: acqua potabile, pesce, frutta, uova e prodotti a base di uova.

Diverse le modalità con cui gli alimenti si possono contaminare: da terreni o acque usati per coltivarli; da animali, a loro volta contaminati tramite mangimi e acqua; da imballaggi o anche da attrezzature usate per le lavorazioni alimentari.

I quattro Pfas su cui si è incentrata la valutazione dell’Efsa sono l'acido perfluoroottanoico (Pfoa), l’acido perfluoroottansolfonico (Pfos), l'acido perfluorononanoico (Pfna) e l'acido perfluoroesano sulfonico (Pfhxs).

L’età pediatrica è quella maggiormente a rischio e l'esposizione durante la gravidanza e l'allattamento al seno è il principale fattore che contribuisce alla presenza di Pfas nei neonati.

Nello stabilire la Dst gli esperti hanno ritenuto che la conseguenza più critica per la salute umana sia la diminuita risposta del sistema immunitario alle vaccinazioni. Si tratta di una novità rispetto al precedente parere dell'Efsa del 2018 sui Pfas, che riteneva l'aumento del colesterolo il principale effetto critico.

 

 

 

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…