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Nutraceutica mediterranea: le virtù nascoste della melagrana 

12 Marzo 2024

Sono ormai molti gli studi che hanno messo sotto osservazione le proprietà nutrizionali della melagrana e dei suoi estratti, evidenziandone i benefici correlati ad attività antiossidante, antinfiammatoria e di contrasto alla fatica. Ne abbiamo parlato con Maria Daglia, docente di Chimica degli Alimenti presso il dipartimento di Farmacia della Università di Napoli Federico II e autrice di diversi lavori scientifici in questo ambito.

P.ssa Daglia, quali sono le peculiarità della melagrana che la rendono così interessante dal punto di vista nutrizionale?

È un frutto molto interessante dal punto di vista biologico-nutrizionale in quanto ricco di metaboliti secondari a cui sono ascritte proprietà fisiologiche e funzionali utili per combattere l’infiammazione sistemica cronica di basso grado che oggi è considerata come precursore di patologie cardiovascolari, neurodegenerative, neoplasie e malattie metaboliche. Negli ultimi cinque anni sono state pubblicate numerose metanalisi che hanno dimostrato come l’assunzione del succo di melagrana o di estratti da essa ottenuti è in grado di indurre la riduzione dei biomarcatori dell’infiammazione quali l’interleuchina 6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale α (TNFα) nell’uomo, confermando i risultati di numerosissimi studi preclinici in vitro e sugli animali che suggerivano l’attività antiossidante e antinfiammatoria del melograno.

Quali evidenze emergono riguardo all'utilizzo di estratti?

Numerosi studi hanno evidenziato che l'integrazione alimentare con estratti di melagrana migliora la resistenza e le prestazioni dopo l'esercizio fisico ed è pertanto indicato per coloro che praticano sport sia a livello agonistico sia a livello dilettantistico. Inoltre, in un recente studio condotto dal nostro gruppo di ricerca abbiamo dimostrato che grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, l’assunzione di estratti di melagrana è indicata per ridurre la sensazione di fatica in soggetti affetti da fatica prolungata, definita come una condizione non patologica che consiste nell'incidenza persistente o ripetuta di eventi di fatica clinicamente inspiegabili.

Ci sono aree di ricerca ancora inesplorate?

Gli studi preclinici e clinici sugli effetti del succo e degli estratti di melagrana sono molto numerosi e considerano un ampio spettro di condizioni fisiologiche e para-fisiologiche. Pertanto, a mio parere, più che focalizzarsi su zone inesplorate, sarebbe necessario approfondire le conoscenze su alcune proprietà già parzialmente studiate quali il mantenimento di un corretto metabolismo del glucosio e dei lipidi, per le quali non si è ancora giunti a una conclusione definitiva, poiché i risultati degli studi clinici fino ad ora condotti sono contraddittori.

Perché si dice che una “supplementazione mediterranea”, basata su ingredienti tipici del territorio, presenta anche un valore aggiunto in termini di sostenibilità?

Innanzitutto, bisogna definire che cosa si intende per “supplementazione mediterranea”, termine coniato insieme a colleghi provenienti da diverse Università e Centri di ricerca italiani, per indicare lo studio e lo sviluppo di integratori alimentari a base di estratti ad attività nutraceutica ottenuti dagli alimenti tipici della Dieta mediterranea. Riteniamo che il consumo di integratori alimentari “mediterranei” potrebbe giocare un ruolo chiave nella prevenzione delle numerose patologie croniche delle quali la Dieta mediterranea riesce a ridurre l’incidenza e potrebbe rappresentare una compensazione per la perdita delle caratteristiche nutrizionali derivante dalla occidentalizzazione della dieta, riportando l’alimentazione a un più adeguato indice di mediterraneità.

Relativamente al rapporto tra “supplementazione mediterranea” e sostenibilità ambientale, esso è collegato al fatto che le materie prime di partenza per ottenere gli estratti da impiegare negli integratori alimentari “mediterranei” potrebbero essere rappresentate da ortaggi e frutta che per le loro caratteristiche merceologiche non sono destinati al mercato e da quei sottoprodotti dell’industria agro-alimentare che tradizionalmente non sono consumati, pur essendo ricchi di componenti bioattivi e che attualmente, invece di essere considerate materie prime secondarie da cui ottenere ingredienti alimentari, vanno a costituire scarti di produzione con un impatto negativo sull’ambiente.

In questo senso, così come la Dieta mediterranea si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione delle attività tradizionali collegate alla pesca e all'agricoltura nel bacino del Mediterraneo, anche la “supplementazione mediterranea”, fondandosi sugli stessi principi, potrà svolgere un ruolo di protezione dell’ambiente oltre che della salute.

Alla luce di questo, quale modalità di integrazione propone all'interno di uno stile di vita sano ed equilibrato?

Il più importante consiglio che si può dare sull’impiego degli integratori alimentari, tra cui anche quelli ottenuti a partire dagli alimenti tipici della Dieta mediterranea, compresa la melagrana, è quello di considerare questi prodotti alimentari come dei validi mezzi per apportare quelle sostanze nutritive e ad attività fisiologica di cui il nostro organismo necessita per ottimizzare le funzioni dell'organismo, tenendo conto che gli effetti salutistici degli integratori alimentari si manifestano solo a seguito di un consumo prolungato nel tempo che porta al mantenimento o al ripristino delle condizioni ottimali tipiche dell'equilibrio omeostatico.

A cura della redazione

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