Con lo scoppio della seconda ondata di Covid-19 nel nostro Paese, si è riacceso il dibattito intorno al ruolo degli integratori nutrizionali nella prevenzione e nel trattamento della malattia. Per ribadire alcuni concetti chiave sulla base delle evidenze scientifiche abbiamo chiesto un parere ad Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica.

È il 9 settembre scorso quando su Virology Journal, rivista open access del gruppo Springer, compare un lavoro che evidenzia l’efficacia contro i coronavirus, Sars-coV-2 compreso, di Echinaforce®, un prodotto a base di Echinacea purpurea della svizzera Spiez laboratory.

Mai come in questo momento c’è bisogno di informazioni basate su evidenze scientifiche in merito al ruolo che dieta e integratori alimentari possono giocare a supporto del nostro sistema immunitario. La dieta rimane presidio assoluto per il rifornimento di nutrienti essenziali, ma le attuali condizioni di restrizione piuttosto che le situazioni di fragilità in particolari fasce della popolazione possono richiedere un aiuto in più e, pertanto, è bene affidarsi alla scienza per avere indicazioni affidabili. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Ventriglia, medico chirurgo, docente al Master in Clinical pharmacy dell’Università di Milano.

Gli integratori di echinacea, contenenti una sola o tutte e tre le specie riconosciute per il loro valore medicinale (angustifolia, pallida e purpurea) sono comunemente usati per prevenire e curare l'infezione del tratto respiratorio superiore. Nonostante il suo uso diffuso, la sicurezza e l'efficacia dell'echinacea sono ancora dibattute in letteratura con recensioni e metanalisi che hanno dato adito a conclusioni diverse.

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