Un nuovo studio clinico pubblicato su Nature Communications fornisce ulteriori prove sugli effetti salutari di una dieta mima-digiuno (Fmd). I risultati indicano benefici su sistema immunitario, resistenza insulinica e grasso epatico, portando a concludere che, nell’insieme, è possibile puntare a un ringiovanimento della nostra età biologica.
Il Centro nacional de investigaciones oncológicas (Cnoi) di Madrid ha dato appuntamento, la scorsa fine di ottobre, ad alcuni dei più autorevoli scienziati internazionali per discute di cancro e alimentazione. Tra le sfide della ricerca di questi ultimi anni, infatti, c’è non soltanto l’individuazione di interventi nutrizionali a scopo preventivo, ma anche il comprendere se l’alimentazione possa rappresentare un utile supporto terapeutico.
Proseguono gli studi sulla capacità della dieta mima-digiuno di supportare l’efficacia delle terapie anti-neoplastiche. L’ultima pubblicazione, in ordine di tempo, ha visto protagonista, su Cancer Discovery, un pool di scienziati italiani guidato da Carlo Vernieri, oncologo presso la breast unit del dipartimento di Oncologia medica ed ematologia dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e group leader del programma “Riprogrammazione metabolica nei tumori solidi” in Ifom-Istituto, fondazione Firc di Oncologia molecolare, sempre a Milano.
Una nuova strada, basata su un approccio nutrizionale, si apre nella lotta contro i tumori. Si chiama Breakfast, infatti, lo studio avviato lo scorso maggio all’Istituto nazionale dei tumori di Milano (Int) e presentato in questi giorni alla stampa, il cui obiettivo è dimostrare l’efficacia della dieta mima-digiuno ciclica, da sola oppure in associazione al farmaco antidiabetico metformina, in pazienti tra i 18 e i 75 anni con diagnosi di tumore del seno triplo negativo, senza metastasi, sottoposte a chemioterapia prima dell’intervento chirurgico. Tempo di attesa per i primi risultati: due anni.