Jama, Omega-3 non efficaci su depressione. Cicero (Sinut): studio con diversi limiti

26 Gennaio 2022

Omega-3 non efficaci nel prevenire la depressione. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Jama, condotto su poco più di 18 mila partecipanti all’interno del Vital-Dep (Vitamin D and Omega-3 trial-depression endpoint prevention) trial americano di prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro.

Le persone coinvolte, di età media pari a 50 anni, non presentavano alcun disturbo dell’umore a inizio studio e sono state suddivise a ricevere Omega-3 (465 mg di Epa + 375 Dha/die), vitamina D3 (2-000 Ui/die) o placebo e seguite per 5 anni.

A fine studio, la comparazione dei risultati tra i vari gruppi di confronto non ha mostrato differenze significative nella comparsa di depressione o alterazioni del tono dell’umore, misurati attraverso i test di riferimento accreditati a livello internazionale. Anzi, il gruppo Omega-3 ha messo in luce un rischio di depressione significativamente superiore (+13%) rispetto al placebo.

“Da tempo gli esperti raccomandano l’impiego di Omega-3 per ridurre le recidive di in pazienti ad alto rischio", commenta Olivia. I. Okereke, della Harvard medical school di Boston, prima firma dello studio. Non ci sono, però, linee guida relative al loro utilizzo per prevenire la depressione nella popolazione generale. Questo il motivo per cui abbiamo intrapreso la nostra ricerca. I risultati indicano che, a lungo termine, tendenzialmente non vi sono né benefici né danni, pur osservando un marginale, benché statisticamente significativo, aumento del rischio. Rimangono ovviamente valide le indicazioni di utilità di un’integrazione con Omega-3 in altri ambiti quali, per esempio, la prevenzione cardiovascolare, il trattamento delle malattie infiammatorie ma anche in supporto alle terapie antidepressive nei pazienti alto rischio”.

Così commenta Arrigo Cicero, presidente Sinut (Società italiana di nutraceutica): “Vedo diversi limiti nello studio pubblicato. Innanzitutto, esistono evidenze di efficacia antidepressiva degli Omega-3 ad alto dosaggio in pazienti con instabilità del tono dell'umore e nessuno si è mai chiesto se dosi basse servano per prevenire la depressione nella popolazione sana, target, a mio avviso, sbagliato. Nello studio, inoltre, non vi è dosaggio del quantitativo di Omega-3 né al basale nè post-trattamento. Quindi non sappiamo neanche se vi sia stato assorbimento sufficiente degli Omega-3 stessi. Infine, lo studio padre, il Vital-Dep, ha fallito l'outcome cardiovascolare, in teoria più plausibile: perché dovevamo aspettarci con la stessa dose e formulazione un effetto a priori meno atteso sulla depressione?”.

Nicola Miglino

 

 

 

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