Acido alfa-linolenico: l’Omega-3 di origine vegetale si conferma scudo per il cuore

29 Marzo 2022

Anche i vegetariani hanno la loro ottima fonte di Omega-3 a protezione della salute cardiovascolare. La conferma da una review pubblicata su Advances in nutrition che ha raccolto i dati presenti in letteratura sui benefici per cuore e vasi dell’Acido alfa-linolenico (Ala), acido grasso essenziale di origine prevalentemente vegetale, contenuto in alimenti quali, per esempio, noci, semi e olio di lino e di chia, olio di soia.

Come noto, già molti studi hanno messo in correlazione il consumo di Omega-3 con un minor rischio di malattie cardiache. Una conclusione, però, che per lo più deriva da analisi con fonti alimentari marine, mentre decisamente inferiori sembravano le prove a favore delle fonti vegetali ricche in Ala.

Ecco così che i ricercatori hanno preso in esame studi osservazionali, trial clinici di intervento e metanalisi per verificare le evidenze sugli effetti del consumo di Ala sia sull’incidenza di eventi cardiovascolari, sia su fattori di rischio quali, per esempio, ipertensione e infiammazione.

Metanalisi di studi osservazionali dimostrano che un aumento di Ala nella dieta si associa a un rischio ridotto del 10% di malattie cardiovascolari totali e del 20% di malattia coronarica fatale. Tre studi randomizzati e controllati (AlphaOmega, Predimed e Lyon Diet Heart Study) hanno mostrato benefici delle diete ricche di Ala sugli esiti cardiovascolari e la sua capacità di ridurre colesterolo totale, Ldl, trigliceridi e pressione arteriosa. Studi epidemiologici e clinici ne hanno evidenziato anche un effetto antinfiammatorio, mentre da una metanalisi giungono indicazioni su potenziali benefici nella riduzione del rischio di diabete. Poche prove, sul fronte sindrome metabolica e obesità, mentre incoraggianti sembrano i primi dati sul contrasto al declino cognitivo.

Così commentano gli Autori: "Con l'avvento della nutrizione di precisione e della medicina personalizzata, siamo più consapevoli che mai della necessità di identificare chi potrebbe trarre il maggior beneficio dall'aumento del consumo di alimenti ricchi di Ala. Già tenere d’occhio i valori di ematici di Ala potrebbe aiutare in questa direzione. Le evidenze ci dicono che l’Ala dovrebbe fornire circa lo 0,6% -1% dell'energia totale giornaliera, il che corrisponde a un consumo di circa 1,1 g/die per le donne e 1,6 per gli uomini”.

Nicola Miglino

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