Planeterranea: da Napoli, un modello globale di Dieta mediterranea

13 Luglio 2022

Planeterranea, ovvero un modello alimentare sano e sostenibile, basato sulle proprietà nutrizionali della Dieta mediterranea (Dm), ma implementato a livello locale utilizzando i prodotti alimentari disponibili nelle diverse aree del mondo. A promuoverlo, dalle colonne di Nature, la cattedra Unesco di Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile dell'Università Federico II di Napoli, guidata da Annamaria Colao, ordinario di Endocrinologia presso lo stesso ateneo e presidente della Società italiana di endocrinologia.

L’idea, che insieme a Colao vede protagonisti e firmatari Claudia Vetrani, Giovanna Muscogiuri, Luigi Barrea, Antonia Tricopolou e Prisco Piscitelli, nasce dal presupposto che in ogni parte del mondo è possibile trovare specifici frutti, verdure, legumi, cereali integrali e fonti di grassi insaturi con contenuti nutrizionali e caratteristiche simili a quelli tipici della Dm, che probabilmente hanno anche simili benefici per la salute delle popolazioni.

Alcuni esempi? “In America Latina, l’avocado, la papaya, le banane verdi, e le bacche di andaçaí rappresentano buone fonti di acidi grassi monoinsaturi, micronutrienti e polifenoli”, si legge nel documento. “Per alcuni cereali dell'Africa centrale, come tapioca/manioca e teff, si pensa che favoriscano la produzione di acidi grassi a catena corta, come avviene per i cereali integrali tipici della Dm. Inoltre, la quinoa è ricca di proteine e fornisce aminoacidi essenziali, con un contenuto di grassi limitato. L'olio di canola canadese, così come le noci pecan, contengono acidi grassi monoinsaturi e fitosteroli, e hanno dimostrato di abbassare il colesterolo Ldl. Anche prodotti subtropicali popolari come i fagioli pinto e l'okra, ricchi di fibre e proteine, sono associati a livelli ridotti di colesterolo Ldl e a una minore incidenza della sindrome metabolica o di eventi cardiovascolari. I semi di sesamo e la soia, tradizionalmente usati in Asia, contengono composti bioattivi e sostanze antiossidanti in grado di ridurre l'ipertensione, lo stress ossidativo, la resistenza all'insulina e i marcatori infiammatori. Le macroalghe marine, cioè alghe e wakame, e la spirulina sono ampiamente consumate nei Paesi orientali e rappresentano una fonte importante di polisaccaridi complessi, minerali, proteine e vitamine, con proprietà anticancro, antivirali, antiossidanti, antidiabetiche e antinfiammatorie. La noce di macadamia australiana, la prugna di Davidson, la bacca di pepe, il finger lime, e il bush tomatom, ricchi di flavonoidi, vitamine e minerali, presentano attività antiossidante e antinfiammatoria e sono già utilizzati come alimenti funzionali e nutraceutici”.

L’obiettivo è quello di definire diverse "piramidi nutrizionali", basate sugli alimenti disponibili localmente, che presentino le stesse proprietà nutrizionali e la stessa sostenibilità ambientale osservati per la Dieta mediterranea. L’invito finale, ai ricercatori di tutto il mondo è di contribuire al progetto e partecipare a uno specifico programma di ricerca lanciato dalla cattedra Unesco attraverso una piattaforma dedicata sotto il titolo “Planeterranea”.

Nicola Miglino

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…