Lo studio ha incluso 235 pazienti in cura per parodontite a cui sono stati somministrati questionari per conoscere gli stili di vita. Con una sonda parodontale si è andati a esaminare la profondità di tasca gengivale che presentavano intorno ai denti: come sottolineato dagli Autori, quando più profonda di 4 mm e sanguinante porta, se non curata, alla caduta del dente. I risultati hanno evidenziato che in chi non seguiva una dieta mediterranea e faceva una vita più sedentaria, era più frequente vedere una parodontite di stadio grave, con tasche più difficili da chiudere. In particolare, insieme, sedentarietà e cattiva alimentazione aumentano di dieci volte il rischio di forme gravi. Solo la sedentarietà lo aumenta di 1,7 volte mentre una cattiva alimentazione di quasi sei volte. Quindi, i due fattori, sommandosi, potenziano l'effetto negativo.
Così, all’Ansa, il commento di Nicola Discepoli, docente di Odontostomatologia all'Università degli Studi di Siena e coordinatore della commissione scientifica della Società italiana di parodontologia e implantologia: “Si tratta del primo studio che evidenzia l'associazione tra dieta, attività fisica e malattia parodontale severa. I risultati indicano con chiarezza che intervenire sugli stili di vita è fondamentale per chi soffre di parodontite, soprattutto in chi ha una tendenza familiare. Su questo è importante che i dentisti siano formati: anche nel corso delle visite dentistiche bisogna promuovere attività fisica e nutrizione corretta, cosa che ancora, purtroppo, molti non fanno". (n.m.)