Depressione, glicina possibile chiave per nuove opzioni di cura

17 Aprile 2023

L’aminoacido glicina potrebbe essere uno degli elementi chiave nella regolazione del tono dell’umore, secondo quanto emerso da un recente lavoro pubblicato su Science da un gruppo di ricercatori dell’Università della Florida.

Da tempo, il team sta indagando le dinamiche di trasmissione dei segnali intracellulari nel cervello, per cercare di comprendere al meglio meccanismi legati a memoria, visione e comportamento. Già 15 anni fa avevano identificato un recettore, denominato Gpr158, coinvolto nella depressione indotta da stress, verificando come topi deprivati del gene di quel recettore fossero decisamente più resilienti a stimoli stressogeni.

Da qui, la curiosità di arrivare a comprendere quale fosse la molecola in grado di interagire con Gpr158 e modularne l’attività. La svolta nel 2021, quando un’analisi del recettore ne ha svelato la struttura, consentendo di individuare il profilo del ligando: dove essere un aminoacido. Ecco, così, che è partita la caccia tra i potenziali candidati, ma solo uno è risultato compatibile: la glicina, appunto. Ulteriore sorpresa: l’effetto del legame era di tipo inibitorio, aprendo così le porte, secondo gli Autori, a studi clinici per verificare eventuali risvolti terapeutici. “Ci sono pochi farmaci a disposizione per chi soffre di depressione e la maggior parte impiega settimane prima di fare effetto, se lo fa” spiegano gli autori. “Sono davvero necessarie nuove e migliori opzioni per quello che si profila come uno dei bisogni sanitari più urgenti al mondo. Il numero di pazienti depressi è aumentato negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani adulti: la glicina e il recettore Gpr158 potrebbero aprire la strada a nuove speranze di cura”.

Nicola Miglino

 

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