Sono stati coinvolti 49 partecipanti tra i 18 e i 55 anni, di cui 39 donne, con diagnosi di depressione maggiore e in trattamento non soddisfacente con farmaci antidepressivi. Divisi in due gruppi, hanno ricevuto, per otto settimane e insieme ai farmaci consueti, 4 capsule/die (n=24) di probiotico multiceppo (Bacillus subtilis, Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium longum, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus delbrueckii subsp bulgaricus, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus helveticus, Lactobacillus salivarius, Lactococcus lactis, e Streptococcus thermophilus ) o placebo (n=25).
Quattro gli indicatori misurati a inizio studio, alla quarta e all’ottava settimana: Hamilton depression rating scale (Hamd-17) e Inventory of depressive symptomatology (Ids), per la depressione; Hamilton anxiety rating scale (Hama) e General anxiety disorder (Gad-7) per l’ansia. L’aderenza allo studio è stata pressoché totale (97%) e non si sono registrati eventi avversi gravi.
Mentre entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento dei sintomi durante lo studio, sono stati osservati ulteriori miglioramenti nel gruppo probiotico dalla quarta settimana in poi su tutte le scale, in particolare quelle dell’ansia.
"L'asse microbiota-intestino-cervello è un bersaglio promettente per nuovi trattamenti, come i probiotici, nell’area dei disturbi dell'umore”, sottolinea Viktoriya Nikolova, psichiatra presso l’Institute of psychiatry, psychology & neuroscience al King’s College e coordinatrice dello studio. “Sono, però, stati condotti pochi studi clinici in quest’ambito e sono necessari ulteriori dati di sicurezza ed efficacia per supportare questo approccio terapeutico. Il nostro è uno dei primi studi su una popolazione occidentale a mostrare sia una buona tollerabilità dei probiotici, sia effetti positivi sulla salute mentale negli adulti in cura con antidepressivi. Un dato particolarmente interessante emerso è stato il cambiamento nei punteggi riferiti all’ ansia, che raramente sono stati esplorati negli studi sui probiotici nella depressione. Il nostro è da considerarsi uno studio pilota, tanto che ne stiamo pianificando uno di dimensioni maggiori e con follow-up più lungo”.
Nicola Miglino