In una metanalisi, gli autori hanno concluso che la somministrazione di CoQ 10 riduce significativamente le concentrazioni di trigliceridi, ma non i livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL nei pazienti con malattia metabolica.
Allo stesso modo, una metanalisi parallela ha concluso che l'integrazione di CoQ 10 ha ridotto il colesterolo totale e aumentato i livelli di colesterolo HDL nei pazienti con malattia coronarica. Nei soggetti dislipidemici, la somministrazione di 120 mg/die di CoQ 10 per 24 settimane ha ridotto le concentrazioni di trigliceridi e colesterolo LDL e aumentato l’apolipoproteina A-1 rispetto al placebo.
I risultati di un successivo studio clinico, randomizzato, in doppio cieco, che utilizzava 200 mg/die di CoQ 10 per 12 settimane, hanno mostrato un aumento significativo del colesterolo HDL e una diminuzione significativa del rapporto colesterolo totale/colesterolo HDL in pazienti con iperlipidemia e infarto del miocardio.
Nel contesto della malattia coronarica, una recente revisione sistematica segnala come che l’integrazione di CoQ 10 abbia ridotto significativamente il colesterolo totale e aumentato i livelli di c-HDL senza influenzare i TG e il c-LDL.
È stato riportato che l’ubichinone, la forma ossidata del CoQ10, non è stato in grado di migliorare la funzione endoteliale in soggetti sani con fattori di rischio cardiovascolare.
Uno studio italiano randomizzato, in doppio cieco, ha voluto studiare i cambiamenti nella vasodilatazione endotelio-dipendente indotta dall'ubichinolo, la forma ridotta del coenzima Q10, in soggetti sani con moderata dislipidemia. Cinquantuno soggetti con livelli di LDL pari a 130-200 mg/dl, che non assumevano statine o altri trattamenti ipolipemizzanti, disfunzione endoteliale moderata (2,5%-6,0%) misurata mediante dilatazione flusso-mediata dell'arteria brachiale e senza segni clinici di malattia cardiovascolare, sono stati randomizzati a ricevere ubichinolo (200 o 100 mg/giorno) o placebo per 8 settimane.
L’outcome primario era l’effetto dell’integrazione di ubichinolo sulla FMD (dilatazione mediata dal flusso) alla fine dello studio. Gli esiti secondari includevano cambiamenti nella FMD alla settimana 4, cambiamenti nel CoQ10 plasmatico totale e ossidato alla settimana 4 e alla settimana 8, e cambiamenti nei livelli sierici di nitrati e nitriti (NOx) e suscettibilità plasmatica delle LDL all'ossidazione in vitro alla settimana 8. I dati dei 48 partecipanti che hanno completato lo studio hanno dimostrato un aumento significativo dilatazione di flusso in entrambi i gruppi trattati rispetto al gruppo placebo e un marcato aumento del CoQ10 plasmatico, sia totale che ridotto. Gli NOx sierici sono aumentati in modo significativo e dose-dipendente in tutti i soggetti trattati, mentre il tempo di ritardo dell'ossidazione delle LDL è migliorato significativamente in quelli che hanno ricevuto 200 mg/giorno. L’ubichinolo ha migliorato significativamente la disfunzione endoteliale correlata alla dislipidemia. Questo effetto era fortemente correlato all’aumento della biodisponibilità dell’ossido nitrico ed era in parte mediato da una maggiore protezione antiossidante delle LDL.
Considerando il fatto che l’uso di statine per ridurre la sintesi del colesterolo influenza anche i livelli di CoQ 10, è stato considerato l’uso di un’integrazione di CoQ 10 esogeno per preservare i livelli plasmatici di CoQ 10 nei pazienti trattati con questi farmaci. Diversi studi clinici hanno analizzato l’effetto dell’integrazione di CoQ 10 come trattamento per migliorare queste carenze nel contesto delle malattie cardiovascolari e la combinazione di ubichinolo con statine è stata recentemente proposta per apportare benefici ai pazienti ipercolesterolemici con insufficienza cardiaca cronica. In questi pazienti, la co-somministrazione di CoQ 10 e terapia con statine si è rivelata altamente raccomandabile per evitare effetti collaterali miopatici, nonché per migliorare l’attività degli enzimi antiossidanti e ridurre l’infiammazione. E l’efficacia nel contrastare la miopatia da statine è ben evidente da oltre un decennio. Già un lavoro del 2012 aveva infatti dimostrato che una somministrazione di sei mesi di coenzima Q10 in pazienti di diverse età e che assumevano diversi dosaggi di statine, aveva un effetto protettivo: il dolore diminuiva in media del 53,8%, la debolezza muscolare del 44,4%; livelli di CQ10 erano aumentati di oltre il 194%.
Con il contributo non condizionato di Kaneka, azienda giapponese eccellenza nella produzione di ubiquinolo, forma ridotta del CoQ10.
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Bibliografia
- Coenzyme Q10 and Cardiovascular Diseases. Antioxidants (Basel). 2021 Jun 3;10(6):906
- Combining Ubiquinol With a Statin May Benefit Hypercholesterolaemic Patients With Chronic Heart Failure. Heart Lung Circ. 2020 Feb;29(2):188-195.
- Ubiquinol Ameliorates Endothelial Dysfunction in Subjects with Mild-to-Moderate Dyslipidemia: A Randomized Clinical Trial. Nutrients. 2020 Apr 15;12(4):1098.