in modelli di glaucoma. Inoltre, ha dimostrato di influenzare positivamente la funzionalità retinica in pazienti con glaucoma primario ad angolo aperto”.
Queste le conclusioni degli autori di una importante e recente revisione scientifica pubblicata sulla rivista Neural regeneration research che ha preso in esame i vari studi condotti dal 2003 al 2018 sull’uso del Coenzima Q10 nel trattamento del glaucoma. “In questo lavoro scientifico, il riscontro di livelli di coenzima Q10 più bassi nella retina umana di soggetti anziani ha suggerito un possibile aumento della vulnerabilità delle cellule retiniche gangliolari a causa della carenza di Coenzima Q10”, sottolinea Carlo Nucci, direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale di oculistica presso il Policlinico Tor Vergata.
“Proprio per questo, il Coenzima Q10 è stato proposto come potenziale agente neuroprotettivo nel glaucoma. Anche se la terapia ipotonizzante continua a essere il gold standard, c’è la necessità di affiancare anche una terapia basata sulla neuroprotezione, cioè l’utilizzo di molecole che agiscono prevenendo il danno neuronale a livello di retina e nervo ottico con meccanismi d’azione che sono indipendenti dal controllo della pressione dell’occhio e che agiscano sulla cellula ganglionare retinica migliorando il suo livello di sopravvivenza”.
Anche se l’incremento della pressione intraoculare rimane a tutt’oggi il più importante e ben documentato fattore di rischio associato all’insorgenza e alla progressione del glaucoma, le più recenti ricerche hanno evidenziato una origine neuronale della malattia, con la degenerazione delle cellule gangliolari della retina. “In particolare, l’attenzione della ricerca, alla luce delle similitudini che esistono tra glaucoma e neuropatie ottiche mitocondriali, si è concentrata sulla funzione mitocondriale”, spiega Nucci. “Il glaucoma distrugge i neuroni attraverso diversi meccanismi tra cui lo stress ossidativo, la neuro infiammazione e la disfunzione mitocondriale”.