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Nutraceutici e sclerosi multipla: le evidenze cliniche

13 Febbraio 2020

Molteplici interventi nutraceutici hanno già dato prova di risultati clinici e biologici in pazienti affetti da sclerosi multipla. Il ruolo giocato dallo stress ossidativo è oggi ben compreso durante le recidive acute, nelle lesioni infiammatorie attive e nelle placche croniche di lunga durata e le terapie antiossidanti sono una strategia razionale per questi pazienti.

Le migliori evidenze fino a oggi risiedono in una sperimentazione di due anni con acido alfa lipoico (dose orale giornaliera di 1.200 mg) nella sclerosi multipla progressiva secondaria che ha dimostrato una significativa riduzione dell'atrofia del cervello e la tendenza al miglioramento della velocità di deambulazione. 

Anche la disfunzione mitocondriale è implicata nella patogenesi e nella progressione della malattia e sembra che nei primi processi neuroinfiammatori potrebbe essere influenzata la dinamica del traffico mitocondriale assonale: una review del 2018 ha identificato tra i diversi nutraceutici che possono migliorare la disfunzione mitocondriale anche alcuni già testati in studi preliminari in persone con sclerosi multipla come il già citato acido alfa lipoico, la vitamina D e il coenzima Q10.

Al momento, l'unica vitamina con prove sufficienti a supportare l'integrazione di routine per i pazienti con sclerosi multipla è la vitamina D, ma le indicazioni restano sempre quelle di evitare carenze di vitamina. 

Anche ginkgo biloba, vitamina A, biotina, carnitina, tè verde, coenzima Q10, probiotici, curcumina e verbena hanno dimostrato sia di avere un impatto biologico, per esempio una variazione del volume cerebrale della risonanza magnetica o una capacità antiossidante, sia di poter dare risultati clinici, quali una riduzione dell’affaticamento o un miglioramento del quadro depressivo.

In particolare, affaticamento e depressione sono i sintomi su cui sembra avere maggiore impatto l'intervento nutraceutico, anche se assunto con formulazioni molto differenti, e questo spiegherebbe il dato raccolto alcuni anni fa nel lavoro di O'Connor che registrava come circa l'82,1% dei pazienti con sclerosi multipla affermasse di assumere almeno un integratore al giorno, anche in assenza di reali raccomandazioni cliniche.

Importante, quindi, valutare in prima battuta la sicurezza di questi interventi per assicurarsi che non interferiscano con i farmaci specifici o esacerbino i sintomi della patologia.

Per esempio, in uno studio del 2013 è stato riportato che il resveratrolo aggrava la demielinizzazione e l’infiammazione in un modello animale di sclerosi multipla, mentre nel 2018 in un altro studio, l'incidenza di recidiva è stata quasi quattro volte superiore nel gruppo che ha ricevuto una formulazione di biotina rispetto al gruppo placebo, anche se resta a oggi un dato isolato.  

È sempre importante che i clinici sappiano quali integratori stanno assumendo i loro pazienti, ne conoscano i dati di efficacia e sicurezza e le eventuali interazioni farmacologiche.

Contrariamente ai nutraceutici a singolo composto, come il coenzima Q10 o l’acetil-L-carnitina, gli estratti di origine alimentare, come il tè verde o la verbena di limone, contengono una complessità di vari composti bioattivi che possono differire significativamente tra i prodotti utilizzati e per questi ultimi sono necessari studi clinici per studiare formulazioni standardizzate a un livello specifico di composti bioattivi, anche perché ci sono lacune nelle ricerche in letteratura che rendono difficile il confronto tra gli studi.

Un'area di ricerca in rapida espansione sta studiando il ruolo di cambiamenti nella composizione e nella funzione dei batteri commensali all'interno del microbioma intestinale nella patofisiologia e sintomatologia della sclerosi multipla e sono in corso trial di interventi pro e pre-biotici: finora, uno studio del 2017 ha riportato un miglioramento significativo sul quadro clinico, ma sono necessari ulteriori passi per confermare questi risultati.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • The effect of emerging nutraceutical interventions for clinical and biological outcomes in multiple sclerosis: A systematic review. Multiple sclerosis and related disorders, Vol.37, January 2020
  • Effects of lipoic acid on walking performance, gait, and balance in secondary progressive multiple sclerosis. Complement Ther Med. (2018)
  • Lipoic acid and other antioxidants as therapies for multiple sclerosis. Curr treat options meurol. (2019)
  • Use of vitamins and dietary supplements by patients with multiple sclerosis: a review. Jama Neurol. (2018)
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