Gli integratori a base di erbe più comuni utilizzati per migliorare il deterioramento cognitivo lieve includono Galanthus woronowii, Ginkgo biloba, Panax notoginseng e Polygala tenuifolia willd. Per determinarne l'efficacia sono stati sviluppati diversi sistemi di classificazione che prendono in considerazione il meccanismo d’azione, l'utilizzo e i potenziali effetti collaterali.
Il Galanthus woronowii, noto anche come bucaneve di Voronov, contiene un alcaloide naturale chiamato galantamina che ha la capacità di penetrare la barriera ematoencefalica, ridurre la degradazione dell'acetilcolina e migliorare la cognizione nei pazienti con malattia di Alzheimer. I principali effetti collaterali della galantamina sono nausea, vomito, diarrea, vertigini e agitazione. Questo alcaloide naturale costituisce la base del farmaco sintetico a base di galantamina, approvato dalla Food and drug administration per il trattamento della malattia di Alzheimer da lieve a moderata. Non è stato dimostrato se l’utilizzo della pianta nella sua forma naturale si traduca in una maggiore efficacia clinica.
L’acido ginkgolico, presente nelle foglie di ginkgo biloba, si pensa che stimoli la sintesi delle prostaglandine, con conseguente vasodilatazione, che aumenta la perfusione tissutale e il flusso sanguigno cerebrale. Da qui, il razionale della sua azione nel migliore la capacità cognitiva, la concentrazione e la memoria. Il National center for complementary and integrative health (Nccih) ne elenca gli effetti collaterali: mal di testa, disturbi di stomaco, reazioni cutanee allergiche e aumento del rischio di sanguinamento nei pazienti anziani e in gravidanza. Il ginkgo deve essere evitato nei pazienti con epilessia che assumono medicinali per le crisi epilettiche, come fenitoina, carbamazepina e fenobarbital. Diversi piccoli studi hanno mostrato modesti miglioramenti nella funzione cognitiva per gli anziani con demenza, ma studi più ampi non hanno confermato che prevenga la perdita di memoria o rallenti la progressione del declino cognitivo o della malattia di Alzheimer negli anziani. Negli adulti con cognizione normale o lieve deterioramento cognitivo, il ginkgo biloba non rallenta il declino cognitivo.
Le saponine del Panax notoginseng (Pns) sono il principale composto attivo estratto dalla radice della pianta perenne appunto Panax notoginseng e una recente revisione di questa pianta dimostra che ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e sono in grado di inibire l'apoptosi neuronale. Si ipotizza che le Pns siano un agente multitargeting con proprietà antiinfiammatorie che porta alla conservazione dei nervi cerebrali e regola l'attività e la secrezione delle cellule nervose, esercitando effetti antidepressivi e ansiolitici. Gli effetti collaterali includono secchezza delle fauci, arrossamento della pelle, eruzioni cutanee, nervosismo, problemi di sonno, mal di testa, nausea, vomito e difetti alla nascita negli studi sugli animali. Questo, quindi, non è raccomandato per le pazienti in gravidanza o in allattamento.
La Polygala Tenuifolia Willd, nota anche come Yuan Zhi o radice di Senega, è comunemente usata per il recupero da ictus, l’insonnia, la depressione e condizioni degenerative come l'Alzheimer. L'integrazione può aumentare leggermente le capacità cognitive nelle persone anziane e ha un effetto limitato sulla cognizione per gli adulti sani. Gli eventi avversi includono ipoglicemia nei pazienti che assumono farmaci antidiabetici, sovrapproduzione di anticorpi in chi assume farmaci immunosoppressori. Da evitare in gravidanza. L'integrazione può migliorare l'organizzazione e il riconoscimento spaziale, ma non migliora la formazione della memoria a breve o lungo termine, misurata dal richiamo libero o guidato. Sono necessarie molte più ricerche per determinare se Polygala tenuifolia possa essere considerato un integratore nootropico.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
- Enhancing cognitive function with herbal supplements. Nursing clinics of north America. Volume 56, Issue 1, March 2021, Pages 59-67
- Potential effect of herbal antidepressants on cognitive deficit: pharmacological activity and possible molecular mechanism. Journal of ethnopharmacology. Volume 257, 15 July 2020, 112830
- Can ginkgo biloba prevent memory loss? Mayo Clinic. June 8, 2020