D.ssa Lotti, da quali premesse nasce il vostro lavoro?
Negli ultimi anni l’interesse nei confronti della crono-nutrizione è aumentato notevolmente. Sempre più approcci dietetici tengono conto, infatti, del timing dei pasti, l’orario in cui un pasto viene consumato. Questo perché è ormai chiaro l’importante ruolo dei ritmi circadiani nella regolazione di numerosi processi fisiologici, tra cui il ciclo fame-sazietà. La manifestazione individuale dei ritmi circadiani viene definita con il termine di cronotipo, che indica la predisposizione di una persona a essere maggiormente attiva in una specifica parte della giornata. I soggetti con cronotipo mattutino tendono ad alzarsi presto alla mattina e a essere più attivi nella prima parte della giornata, mentre i soggetti con cronotipo definito serotino prediligono la seconda parte della giornata per svolgere le loro attività. Secondo recenti evidenze scientifiche, i soggetti con cronotipo serotino sembrano seguire peggiori abitudini alimentari e andare incontro più facilmente a varie patologie croniche, come quelle cardiovascolari e oncologiche.
Come avete effettuato la ricerca?
Abbiamo deciso di condurre una metanalisi per studiare l’associazione tra cronotipo, intake energetico e stato di salute, in quanto in letteratura erano presenti studi molto eterogenei che impedivano di avere un quadro chiaro delle evidenze. A questo scopo è stata condotta una ricerca nei principali database elettronici per identificare gli studi che riportavano misure di associazione tra cronotipo, assunzione energetica, parametri antropometrici e biochimici e malattie croniche degenerative. Al termine della ricerca sono stati identificati 39 studi che rispondevano ai criteri di inclusione, 37 di tipo cross-sectional e 2 di coorte, per un totale di 377.797 soggetti analizzati.
Quali risultati avete potuto osservare?
Non abbiamo riscontrato differenze significative tra i soggetti serotini e mattutini in termini di calorie assunte giornalmente, peso corporeo e percentuale di massa grassa. Tuttavia, i soggetti con cronotipo serotino mostravano un peggior profilo cardio-metabolico dovuto a livelli significativamente più elevati di glucosio a digiuno, emoglobina glicata, colesterolo Ldl e trigliceridi. Inoltre, abbiamo osservato nei soggetti serotini anche un rischio significativamente maggiore di diabete, cancro e depressione.
Quali conclusioni se ne possono trarre?
I risultati del nostro studio hanno fornito una maggior comprensione della relazione tra cronotipo e stato di salute evidenziando come i soggetti serotini siano associati a un maggior rischio di numerose patologie. A oggi si ipotizza che la causa risieda nel disallineamento dei ritmi circadiani, ritardati di circa due-tre ore nei soggetti serotini rispetto ai soggetti mattutini. Questo fenomeno, conosciuto anche come chronodisruption, interrompe le naturali oscillazioni del metabolismo glucidico, lipidico e della proliferazione cellulare impattando inevitabilmente sulla salute. In conclusione, dal nostro studio è emersa l’importanza di assecondare i ritmi biologici del nostro organismo per assicurarci un buono stato di salute e per questo potrebbe rivelarsi utile iniziare a considerare il cronotipo individuale nelle strategie di prevenzione e trattamento dei disturbi cardio-metabolici.
Nicola Miglino