Dagli oli essenziali un derivato prezioso contro malattie infiammatorie intestinali

02 Novembre 2022

È un alcol con note proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche che ha mostrato attività eubiotica nei confronti del microbiota intestinale in pazienti con sindrome dell'intestino irritabile. Parliamo del geraniolo testato, in forma di integratore alimentare, in un gruppo di pazienti per valutarne i benefici sintomatici e l’azione correttiva sulla disbiosi. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori bresciani e bolognesi e i risultati sono stati pubblicati di recente su Nutrients.

A parlarcene, Enzo Spisni, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università Alma Mater di Bologna e tra gli Autori della ricerca.

Prof. Spisni, intanto ci spiega che cos’è il geraniolo?

Chimicamente si tratta di un alcool monoterpenico. In natura è un componente di alcuni oli essenziali che vengono estratti da piante come il geranio e la citronella.

Perché riscuote interesse nell’ambito delle malattie croniche intestinali?

Perché si tratta di una molecola che ha azioni farmacologiche interessanti e multitarget. È un antibatterico piuttosto selettivo, ma anche un inibitore della ciclossigenasi 2, enzima chiave di tutte le infiammazioni. In questo modo, se veicolato opportunamente al colon, ha contemporaneamente una azione anti-disbiotica, o eubiotica, sul microbiota intestinale e antinfiammatoria sulla mucosa, agendo sulle due diverse componenti che sono alla base dei meccanismi patogenetici di diverse malattie croniche che colpiscono l'intestino. 

Che tipo di ricerca avete condotto e con quali obiettivi?

Dopo un primo studio pilota in aperto, abbiamo realizzato uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, su pazienti affetti da Sindrome dell'intestino irritabile, o Ibs, nell'acronimo inglese. Lo studio si è sviluppato in due centri di ricerca italiani: quello di gastroenterologia diretto dal prof. Giovanni Barbara dell'Università di Bologna, e quello di gastroenterologia dell'Università di Brescia, diretto dalla prof.ssa Chiara Ricci. Ai pazienti arruolati abbiamo somministrato per quattro settimane una formulazione a rilascio colonico di geraniolo, denominata BIOintestil, inventata e realizzata da una startup dell'Università di Bologna, la Tgd, di cui sono founder. 

Che risultati avete potuto osservare sui sintomi?

I risultati sono stati al di sopra delle nostre aspettative. Abbiamo avuto un 52% di responder nel braccio integratore, contro un 16% di responder nel braccio placebo: un 36% di guadagno terapeutico, che per questa tipologia di pazienti è davvero un risultato interessante. Sulla sintomatologia, abbiamo avuto una diminuzione significativa di gonfiore e del dolore addominale e una regolarizzazione dell'alvo che ha coinvolto sia i pazienti con alvo diarroico che quelli con alvo tendenzialmente stitico. Ma il dato più interessante è che agisce in modo significativo su sintomatologia e alvo dei pazienti Ibs definiti mixed o alterni, caratterizzati da un alvo alternato che non permette l'utilizzo di farmaci antidiarroici o lassativi, tipicamente utilizzati per contrastare la sintomatologia in pazienti con alvo di una sola tipologia dominante.

E sul microbiota intestinale?

Il microbiota intestinale migliora, grazie all'azione del geraniolo, come composizione generale, con un aumento della diversità microbica. In più ci sono alcune modificazioni specifiche, come per esempio la diminuzione di batteri del genere Oscillospira, aumentati nel microbiota dei pazienti affetti da Ibs, e un aumento dei batteri del genere Fecalibacterium, quasi sempre ridotti dalla presenza dell'Ibs.   

Che conclusioni si possono trarre da questi dati?

Che il geraniolo è certamente un interessante modulatore positivo del microbiota intestinale con azione antinfiammatoria. Quindi, rappresenta un ottimo candidato per sviluppare formulazioni in grado di migliorare la qualità della vita di molti pazienti affetti da Ibs e, forse, anche da altre patologie intestinali che abbiano infiammazione e disbiosi come pilastri della patogenesi. Attenzione però: il geraniolo deve raggiungere il colon. Servono formulazioni a rilascio controllato, altrimenti viene rapidamente assimilato a livello del tenue, entra nel circolo sanguigno e rapidamente viene eliminato ed escreto.  

Nicola Miglino

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